(ANSA) - NAPOLI, 06 OTT - Il professore napoletano Nicola
Maffulli, ordinario nell'università 'Sapienza', è il ricercatore
più influente al mondo nel campo dell'ortopedia e della medicina
dello sport. Lo si apprende dallo stesso chirurgo e scienziato
che, in una nota, riporta l'ultimo aggiornamento del ranking
della Stanford University, basato sui dati di Scopus, il
database bibliometrico di letteratura scientifica curato
dall'editore indipendente Elsevier.
Nato a Napoli nel 1959, il chirurgo e scienziato si è
laureato "cum laude" nella Federico II e si è, quindi,
specializzato a Londra, dove è stato docente all'Institute of
Child health, il Great Ormond street hospital, la Queen Mary
university e la Barts and The London School of Medicine and
Dentistry. Nel 2012, ha coordinato i servizî medici per le
competizioni di judo e lotta alle Olimpiadi di Londra, coronando
il suo sogno di partecipare al più importante evento sportivo
(in gioventù aveva praticato il mezzofondo, la lotta olimpica,
il sambo e il judo). Tra i suoi pazienti alcuni componenti della
Royal Family britannica e, in campo sportivo, calciatori come
Thierry Henry e David Trezeguet. Da un anno è ordinario di
Ortopedia e Traumatologia alla Sapienza e dirige l'unità
operativa complessa dell'azienda ospedaliero-universitaria
Sant'Andrea.
"Il riconoscimento della Stanford riflette l'impegno e la
passione di tutta la squadra di colleghi e studenti con cui ho
avuto e ho il privilegio di collaborare" commenta Maffulli,
orgoglioso di aver creato una scuola di ricercatori. Guardando
al futuro, lo scienziato italiano conclude: "La ricerca in
ortopedia e medicina dello sport è fondamentale per migliorare
la qualità della vita delle persone, dagli atleti professionisti
ai pazienti comuni. Con le opportunità di altissimo livello
offerte dalla Sapienza e l'attività chirurgica di eccellenza
dell'ospedale Sant'Andrea, continueremo a spingere i confini
della conoscenza per sviluppare trattamenti sempre più efficaci
e meno invasivi". (ANSA).
Ortopedia: Nicola Maffulli primo al mondo tra i ricercatori
Stanford University,al vertice docente napoletano della Sapienza