Campania

A Napoli due giorni di studio internazionale su beni confiscati

Morcone, percorso lungo ma in Campania forte terzo settore

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 07 OTT - Due giorni a Napoli per conoscere le associazioni che lavorano per il sociale nei beni confiscati, ma anche per studiare le leggi italiane da parte di esponenti di governi internazionali che si interessano al principio italiano considerato un esempio da seguire. E' questo l'obiettivo della manifestazione che si svolge alla Stazione Marittima l'11 e 12 ottobre, organizzata dalla Regione Campania e che prevede il 12 la presenza del ministro degli interni Matteo Piantedosi.
    "Il riutilizzo dei beni confiscati - spiega l'assessore regionale alla sicurezza Mario Morcone - è un percorso lungo e tormentato, però ci sono accelerazioni e un buon lavoro della Campania a seguito anche delle risorse che la ministra Carfagna mise a disposizione, oltre ai fondi Regionali. Verranno anche esponenti di altri Paesi Europei, da Francia e Olanda in particolare, perché le mafie fanno tanti investimenti anche all'estero. Gli olandesi vengono perché sono allarmati dalla criminalità organizzata nel loro paese, come i romeni. I Tedeschi invece fanno un po' fatica, per una loro cultura giuridica che prevede che le confische di edifici avvengano dopo la condanna del reo. Noi invece abbiamo un'operazione più aggressiva, che Gianni Falcone costruì: se non sai giustificare nell'inchiesta quello che hai, bisogna capire come l'hai acquisito prima di operare il sequestro".
    La due giorni parte con i racconti di storie delle associazioni a partire dal Comitato don Diana, seguito da esponenti del Comune di Casoria, dell'Ente delle Terre Regionali della Toscana, dalla coop Nesis che lavora sul riscatto dei giovani detenuti di Nisida, e altri operatori in beni confiscati. Ci sarà poi anche un dibattito tra i magistrati che si occupano del settore, concluso dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, mentre il 12 ci sarà anche l'intervento del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
    Sul convegno Morcone sottolinea "l'incontro di apertura con il terzo settore che vengono dalla Sicilia, dalla Calabria, da altre regioni italiane. Grande importanza ha anche l'apertura internazionale, visto che c'è la direttiva europea che sull'esempio italiano oggi ha chiesto di normare questi temi in ogni paese europeo che deve avere una sua agenzia che si occupi dei beni confiscati. Ci saranno anche esponenti dei governi del Sudamerica, da Argentina e Colombia su questo tema che è un esempio virtuoso italiano. Noi ci lavoriamo molto ed è una mia ambizione che Napoli sia il riferimento per un confronto periodico su questi temi, anche sulle tante difficoltà che ci sono, perché non ci sono tutte luci ma anche delle ombre che vanno dissipate. E' fortissimo infatti il terzo settore nei beni confiscati, ma ha bisogno di essere sostenuto anche nella lunghezza delle procedure per avere il bene, poi c'è il tema delle associazioni che si perdono ma anche il coraggio e la determinazione dei sindaci". Sui nodi da sciogliere opera anche il professore Mario Mustilli, presidente di Sviluppo Campania, che sottolinea come "lavoriamo molto sui corsi di formazione - ha spiegato - per coloro che si occupano di questa materia, perché tutte le problematiche del riutilizzo dei beni confiscati passano attraverso una maggiore capacità e promozione delle competenze giuridiche, economiche, finanziarie. Abbiamo formato molte persone, avvocati, commercialisti in questi anni attraverso la collaborazione con gli atenei napoletani ma non solo. Mi auguro che nei prossimi mesi la Regione possa inserire fondi per chi gestisce questi beni che spesso trovano difficoltà per l'accesso al credito visti i meccanismi bancari attuali, da tempo stiamo studiando uno strumento ad hoc e penso che a breve sarà reso noto". (ANSA).
   

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