Campania

Crollo in Galleria:legale, tragedia nell'indifferenza del Comune

"Sette crolli hanno preceduto la tragedia da gennaio a maggio"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 07 OTT - "Il Comune di Napoli non poteva in alcun modo costituirsi parte civile, emerge in modo chiaro una situazione di potenziale responsabilità diretta dell'ente comunale stesso" in quanto "la Galleria Umberto è un monumento di rilevanza storica e culturale". A sostenerlo, davanti alla Corte di Appello di Napoli, è stato oggi l'avvocato Sergio Pisani, legale dei genitori di Salvatore Giordano, lo studente di 14 anni che dieci anni fa venne ferito a morte da un pesante frammento di un fregio staccatosi dalla facciata del famoso monumento napoletano di inizi '900. Per l'avvocato Pisani, infatti, anche l'amministrazione comunale dell'epoca sarebbe responsabile di quella tragedia preceduta da altri eventi simili che per fortuna non provocarono vittime.
    Salvatore è stato gravemente ferito il 5 luglio 2014, mentre camminava lungo via Toledo in compagnia dei suoi amici: morì il 9 luglio, dopo quattro giorni di agonia, in un reparto del Loreto Mare, l'ospedale in cui fu subito ricoverato.
    Ma, ha sottolineato Pisani durante la sua discussione, "ben sette episodi simili si sono verificati nell'indifferenza generale: il 22 e 24 gennaio, il 12 febbraio, il 24 marzo, il 27 aprile, e il 12 e 31 maggio".
    "Tutti - ha detto ancora Pisani - si chiederanno guardando la targa di Salvatore in galleria come sia morto, e tutti devono sapere che la responsabilità fu anche del Comune di Napoli".
    Insieme con l'avvocato Pisani nel corso dell'udienza di oggi ha discusso anche l'avvocato del Comune di Napoli. In aula si tornerà il 16 dicembre e il 13 gennaio per la discussione degli avvocati degli imputati. (ANSA).
   

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