Campania

Traffico e spaccio di droga tra Napoli e provincia, 15 arresti

Sgominate due bande: Sequestrati dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato armi, 820mila euro in contanti, auto, moto e un bar e una pizzeria dove si tenevano i summit

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 09 OTT - Due organizzazioni criminali, una satellite dell'altra, operanti a Napoli e in provincia, precisamente a Torre Annunziata sono state sgominate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico), che, coordinati dalla Dda partenopea (pm Ida Teresi e Alessandra Converso), hanno eseguito 15 arresti in carcere.
    A Napoli finanzieri e poliziotti hanno anche sequestrato un bar e una pizzeria a prestanome incensurati, dove gli indagati si incontravano abitualmente per pianificare i traffici illeciti e per ricevere gli ordinativi dei clienti. I sigilli hanno riguardato anche una moto e un'auto adoperati da colui che è ritenuto dagli inquirenti il capo del gruppo criminale partenopeo.
    Nel corso delle indagini sette persone sono state arrestate in flagranza di reato ed è stato sequestro quasi un quintale di droga, tra cocaina e hashish, oltre a una pistola con matricola abrasa, due caricatori, 33 cartucce e oltre 820 mila euro in contanti.
    Il primo gruppo, con base logistica nel quartiere "Arenaccia", commercializzava lo stupefacente "all'ingrosso" nei mercati clandestini partenopei attraverso corrieri che utilizzavano veicoli dotati di doppifondi occulti, appositamente realizzati da un carrozziere di fiducia completamente sconosciuto al fisco; la seconda banda, con base operativa nel Napoletano, si riforniva stabilmente dalla prima organizzazione e distribuiva ingenti partite di narcotico ad acquirenti che lo destinavano alle piazze di spaccio di Torre Annunziata, del suo hinterland, fino a Salerno e provincia.
    Uno dei corrieri utilizzati dal gruppo napoletano per le consegne del narcotico, dopo l'arresto in flagranza di reato, ha continuato a mantenere rapporti con il sodalizio attraverso dispositivi telefonici illegalmente introdotti in carcere.
    I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, ricettazione, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da fuoco, accensioni ed esplosioni pericolose e trasferimento fraudolento di valori.

Colpo di tosse via telefono per convocare il custode della droga 
Il linguaggio in codice delle bande: Lazio la Polizia,Milan i Cc 

Erano molto cauti nelle comunicazioni i componenti dei due gruppi criminali, uno napoletano e l'altro torrese, cioè di Torre Annunziata, sgominati con 15 arresti eseguiti dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato contestualmente a una serie di sequestri. Usavano, per esempio, cellulari e un linguaggio criptati, e specifiche parole per indicare le forze dell'ordine. Inoltre, secondo quanto emerso dell'indagine, le convocazioni, per esempio di coloro a cui era deputato la custodia della droga potevano avvenire anche solo con un colpo di tosse al telefono. L'indagine coordinata dalla DDA prende spunto, nel 2021, da alcune attività investigative europee durante le quali vennero acquisite delle chat emerse da un sequestro eseguito dalle autorità francesi: si tratta di comunicazioni con cellulari criptati che utilizzavano la tecnologia PGP (il crittosistema più adottato al mondo, molto vicino a quello usato a livello militare) con le quali gli indagati tenevano in piedi i contatti con i fornitori (anche internazionali). Grazie all'individuazione di queste comunicazioni gli inquirenti sono riusciti a documentare viaggi degli indagati in provincia di Reggio Calabria, precisamente nella Locride. A Torre Annunziata una delle basi di stoccaggio della droga era stata collocata in una pizzeria, il cui titolare fu arrestato e condannato già nel 2021. I gruppi criminali erano particolarmente cauti e utilizzavano parole cifrate per comunicare. Per esempio utilizzavano nomi delle squadre di calcio per indicare le varie forze dell'ordine: con Milan si indicavano i carabinieri, con Lazio la Polizia e con Parma la Guardia di Finanza.(ANSA).
   

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