Campania

All'Elicantropo 'Lido per mari unici' di Francesca Morgante

A Napoli dal 17 ottobre in scena un viaggio nell'inconscio

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 13 OTT - È estate, lei, trentenne di origini napoletane, ha avuto una giornata difficile. Raggiunge la nonna a casa e lì si addormenta. Prende vita da qui il racconto della protagonista di ''Lido per mari unici', spettacolo scritto, diretto e interpretato da Francesca Morgante, che sarà in scena da giovedì 17 ottobre alle ore 20.30 (in replica fino a domenica 20), nel Teatro Elicantropo di Napoli.
    Presentato da Progetto L'Ait con il sostegno di Teatro Segreto, l'allestimento si avvale delle scene a cura di Vincenzo Fiorillo e Paolo Iammarrone, l'ideazione e la realizzazione del costume di Luciana Donadio, le musiche di Ivo Parlati, il disegno luci di Sebastiano Cautiero, e la voce fuori campo di Luca Lombardi.
    'Lido per mari unici', si sottolinea in una nota, "è un coro tragicomico messo in battuta da un solo corpo, e la narrazione traccia un confine tra il quotidiano/reale e il sogno/immateriale. Non è un caso che la protagonista abbia un contatto con la nonna poco prima di addormentarsi. Il sogno, infatti, nella sua messa in scena 'distorta' e apparentemente confusa, prende vita proprio dalla nascita, dalla famiglia e dall'infanzia".
    In sogno rivive gli incontri più significativi della sua crescita, alcuni molto esilaranti, altri significativi per altre questioni. Questi personaggi hanno a che fare, nella sua mente, con l'estate.
    Lei, infatti, è il lido, la spiaggia, bagnata da più mari: incontri, azioni, ricordi, esperienze. Passato e presente le si ripropongono in sogno come peperoni durante la digestione. Un viaggio nell'inconscio tra tenerezza e scoperte, estati indimenticabili, incontri che scuotono, frammentano. "Il sogno - così Francesca Morgante - mi suscita molta fascinazione, soprattutto per quella che io spesso vivo sognando, ovvero per la sovrapposizione di eventi, suoni e parole stratificate tra inconscio e quotidianità. Secondo questa modalità di sovrapposizione, ho creduto di strutturare il lavoro, facendo parlare i personaggi, che si avvicendano dall'inizio alla fine del racconto". Tutto respira da un'altra prospettiva mentre lei, tra un tuffo e l'altro, sembra non respirare più per il dolore.
    Nel momento stesso in cui sta per mollare, circondata dalla gabbia d'oro che le hanno costruito intorno, il sogno interviene a salvarle la vita. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it