Campania

Barduani, tensioni in Kosovo, dialogo con Belgrado fermo da anni

Comandante Kfor,'forte interesse Italia a stabilità nel Balcani'

Redazione Ansa

(ANSA) - PRISTINA, 13 OTT - "Il dialogo Pristina-Belgrado che doveva portare avanti l'Ue è di fatto fermo da anni, e si litiga sulle virgole invece di guardare alle cose concrete che potrebbero permettere alla popolazione di qualsiasi etnia di questa regione di vivere in po' meglio". Lo ha detto il generale Enrico Barduani, nuovo comandante della Kfor, la forza Nato in Kosovo, nel discorso alle truppe italiane a Pristina.
    Barduani due giorni fa si è insediato al comando della Kfor.
    Al suo discorso alle truppe ha assistito il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d'oro al valor militare, tornato ieri in Kosovo dopo 25 anni per incontrare a Peje i soldati italiani. "Ci preoccupa - ha ricordato Barduani - il disegno imperiale che Mosca sta cercando di perseguire, non solo in Ucraina. Lo stiamo vedendo anche in Africa e in qualche misura qui nei Balcani. In forme diverse, non in forma cinetica ma con forte attività di disinformazione".
    Il generale si è poi soffermato su "due scadenze importanti all'orizzonte, una riguarda le elezioni americane e l'altra sarà l'elezione politica qui a febbraio. Il responsabile del comando Nato di Napoli, l'ammiraglio americano Stuart B. Munsch, nei suoi incontri con la stampa ha rimarcato più volte che Kfor rimane focalizzata sul suo compito militare, quello di garantire un ambiente sicuro a tutte le persone che sono in Kosovo, ma dall'altra non ha nascosto le tensioni interne alla società kosovara e tra Pristina e Belgrado. L'Italia è da sempre stata la maggiore contributrice di questa azione, perché i Balcani alla fine dei conti sono il giardino di casa nostra: è interesse dell'Italia che questa area sia e resti il più stabile possibile". (ANSA).
   

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