Campania

Corteo contro G7 Difesa a Napoli, 'non ci fermeremo'

'Ricevuta prescrizione, è una provocazione del Governo Meloni'

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 16 OTT - "Questa manifestazione nasce da un appello che sottolinea la nostra indignazione contro l'escalation bellica in Palestina e l'allargamento del conflitto a livello regionale. Vogliamo portare al G7 la protesta con una larga partecipazione democratica". Lo ha detto Chiara Capretti della Rete Napoli contro la Guerra, che spiega anche che per il corteo previsto per le vie della città "oggi ci è arrivata una prescrizione che a mio avviso è una provocazione da parte della gestione attuale del governo Meloni che nei fatti impedisce lo svolgimento del corteo".
    Chiara Capretti, insieme ai compagni in Piazza del Plebiscito mostra le lettera ricevuta dalle associazioni che non potranno raggiungere piazza Plebiscito, dove al Palazzo reale ci sarà il G7 della Difesa da venerdì a domenica, ma dovranno fermarsi in Piazza Bovio. "Non c'è spazio - spiega Capretti - per i manifestanti che vogliono dire no alla guerra ma noi questo divieto lo rigettiamo. Partiamo da Piazza Garibaldi in corteo e vogliamo arrivare verso Palazzo Reale, questo è il messaggio che diamo al governo Meloni e che vale non solo per oggi ma per tutte le altre occasioni in cui sarà necessario far sentire la nostra voce nelle piazze, perché il diritto alla protesta è un diritto garantito se ci vogliamo ancora definire un paese democratico". La manifestante sottolinea che "il limite che ci viene posto è in Piazza Borsa a mezz'ora di cammino da Piazza Garibaldi e distante da Palazzo Reale". Nella lettera spiegano che 'l'eventuale spostamento dei manifestanti verso Palazzo Reale può determinare gravi turbative all'ordine, alla sicurezza pubblica e rischi per l'incolumità dei partecipanti. La questura quindi senza nemmeno aver visto la partecipazione e la composizione del corteo ha già deciso che c'è un problema della sicurezza. Noi oggi diciamo chiaramente che se questa è la modalità in cui intendono violare ogni giorno i nostri diritti costituzionali siamo pur certi che questo è esattamente il modo migliore per una partecipazione democratica di resistenza per difendere i nostri diritti".
    "Noi non annunciamo nessuna forzatura - ha aggiunto Davide Dioguardi - ma la determinazione di arrivare fino a dove si tiene questo summit del G7. Noi proveremo ad arrivare a Palazzo Reale e crediamo che i comitati, le associazioni, i centri sociali, le realtà di base dei sindacati abbiano diritto di denunciare lo stato di guerra in cui ci muoviamo". (ANSA).
   

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