Campania

De Luca lancia la sfida, a febbraio primi sulle liste d'attesa

"Nonostante i 15mila medici in meno sulla media nazionale"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 18 OTT - "Su un tema decisivo come quello delle liste d'attesa ieri ci siamo impegnati con il ministro Schillaci a una sfida in chiave collaborativa. Il ministero ha interesse a svuotare le liste d'attesa che sono insopportabili in alcune branche. Gli ho detto che noi possiamo garantire che tra dicembre e febbraio saremo la prima regione d'Italia per svuotamento delle liste d'attesa e nella fornitura di prestazioni ai cittadini in tempi adeguati". Così il governatore della Campania Vincenzo De Luca nel corso dell'appuntamento settimanale sui social dopo l'incontro di ieri avuto con il ministro della Salute Orazio Schillaci. "Siamo pronti a lanciare questa sfida - ha proseguito de Luca - e siamo pronti a una iniziativa col ministero per verificare questo primato della Regione Campania nello svuotamento delle liste d'attesa. Siamo impegnatissimi su questo obiettivo, pur avendo noi 15 mila medici in meno rispetto alla media nazionale.
    Abbiamo aperto una interlocuzione col ministro della Salute - l'impegno di De Luca - vediamo cosa recuperiamo nella legge di bilancio, dobbiamo attendere le cose scritte, i finanziamenti reali, ma si è aperta una interlocuzione collaborativa".
    "Schillaci - ha spiegato De Luca - è una figura tecnica, non può dire pubblicamente che le risorse dovrebbero essere integrate, anche lui in buona sostanza subisce le prevaricazioni dal ministro dell' Economia. In Italia sulla sanità pubblica non decide il Ministero della Salute ma quello dell'Economia, questa è la realtà".
    Tre i temi posti da De Luca al ministro: un riparto del fondo nazionale sanitario che non penalizzi la Campania; la modifica dei tetti di spesa per il comparto privato accreditato; e il problema dei punti nascita negli ospedali con almeno cinque strutture sotto i 500 parti che per il Ministero andrebbero chiuse. "Ho spiegato - ha detto De luca - che ho immaginato di aggregare tre strutture ospedaliere in una centrale da 1000 parti l'anno che garantisca anche gli ospedali minori in casi di urgenza. Schillaci ha riconosciuto che è un problema che riguarda tanti". (ANSA).
   

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