(ANSA) - NAPOLI, 22 OTT - "Non si può che restare sconcertati
di fronte alla falsa retorica del governo Meloni. È evidente
come la questione della denatalità sia usata esclusivamente come
arma per limitare l'autodeterminazione delle donne perché poi, a
conti fatti, quando si tratta di prendere provvedimenti che
davvero possono sostenere la genitorialità, le decisioni prese
vanno in senso opposto.
"In Campania - osserva la confederazione regionale - alcuni
passi in avanti li abbiamo registrati: l'offerta del servizio è
aumentata nel corso degli anni, pur se in maniera disomogenea e
in presenza di rette ancora troppo care, nonostante i sussidi
(anche regionali) stanziati. Nel 2021 eravamo all'ultimo posto
nel Paese con una copertura regionale dell'11,7% e una profonda
difformità tra province, aree interne e costiera, grossi
conglomerati urbani e piccoli centri urbani. Nel 2022 la nostra
offerta era già salita di un punto e mezzo arrivando a una
copertura del 13,2%. Rispetto alla distribuzione territoriale
andiamo dal 15,8% in media garantito dal comune di Napoli, al
40,4% coperto a Salerno e il 19,2% a Benevento, il 14,9% a
Caserta e infine il 25,3% ad Avellino. I dati, da fonte Istat,
si riferiscono al 2022 e all'offerta di asili nido e servizi per
l'infanzia (0-2 anni)"."Le risorse del PNRR destinate alla
Campania - ricorda il sindacato - prevedevano un investimento
pari a mezzo miliardo per il finanziamento di 343 interventi.
Che ne sarà di quei progetti? E quali prospettive ci saranno per
la nostra regione con gli esiti dell'autonomia differenziata,
che andrà ad acuire i divari già enormi col resto del Paese e
con l'Europa? Solo la provincia di Benevento, secondo quanto
riportato dalla proiezione del Governo, riuscirà a raggiungere
la copertura del 33%. Per le altre province - Salerno, Caserta e
Avellino - la soglia non è troppo lontana. Per Napoli e il suo
hinterland, resterà un miraggio. Va ribadito - evidenza la
segreteria regionale - che anche raggiungere il 33% non
significa risolvere la questione. Assistiamo ancora ad una forte
concentrazione del privato, più propenso a rispondere alle
esigenze di genitori che lavorano purché disposti a pagare per
questo. Mediamente il servizio pubblico presenta orari ridotti
che limitano la scelta e la fruizione del servizio".
"Con il decreto numero 79 del Mim del 30 aprile 2024 -
ricorda ancora la Cgil Napoli e Campania - al Comune di Napoli
sono stati destinati 6,84 milioni di euro per 6 interventi
finalizzati all'attivazione di 300 nuovi posti a fronte di una
popolazione residente (al di sotto dei 2 anni) pari a 20mila
minori. L'obiettivo è quello di raggiungere un indice di
copertura pari a 16: molto al di sotto dell'obiettivo europeo.
Altrettante risorse sono state destinate al Comune di Giugliano
per la copertura di 250 posti, mentre quasi 3 milioni e mezzo di
euro sono diretti al comune di Torre del Greco per l'attivazione
di quasi 150 posti. I cittadini campani si aspettano non solo
che quelle risorse vengano garantite, ma che siano raggiunte da
nuove e ulteriori, affinché l'obiettivo di copertura del 33%
che, ribadiamo, è un obiettivo minimo - specie se guardiamo alla
riformulazione al 45% da raggiungere entro il 2030 - sia
realizzato". (ANSA).
Asili nido, Cgil Campania: "Dal Governo falsa retorica"
"In regione la copertura è del 13 per cento"