Campania

Studio Deloitte, economia campana in crescita ma talenti in fuga

Nell'ultimo decennio Pil pro-capite cresciuto più di media Paese

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 22 OTT - Economia campana in crescita con il Pil pro capite che negli ultimi dieci anni è aumentato più della media nazionale ad un tasso annuale medio dell'1,7% nel periodo 2011-2022. E ok anche la digitalizzazione delle imprese campane cresciute del 24,2% in un anno, contro una media nazionale del 15,8%. Per contro poca attenzione alla sostenibilità e alla fuga dei talenti. Sono queste le linee guida che emergono dallo studio Deloitte presentato all'Unione degli Industriali di Napoli che analizza i principali settori dell'economia campana, l'andamento del Pil pro-capite, il tasso di occupazione, il livello di digitalizzazione, la sostenibilità e la mortalità delle imprese locali Nell'ultimo decennio - è stato sottolineato - la Campania ha registrato una crescita del Pil pro-capite maggiore rispetto al Mezzogiorno e alla media italiana, registrando un tasso di crescita medio annuo del +1,7% nel periodo 2011-2022. Tuttavia, la regione è caratterizzata da un forte potenziale inespresso, specialmente per quanto riguarda l'occupazione giovanile che per i laureati in Campania è del 70,8%, contro una media nazionale dell'81,6%. La Campania si conferma invece leader nel Mezzogiorno in settori industriali chiave come l'agroalimentare, l'aerospaziale e il turismo, consolidando la sua importanza sia a livello nazionale sia internazionale. Queste alcune delle evidenze emerse dal report realizzato da Deloitte intitolato "Why Campania - Il bello di fare impresa nella regione traino dello sviluppo del Mezzogiorno".
    "La Campania - commenta Mariano Bruno partner Deloitte e responsabile dell'ufficio di Napoli - ha il suo ruolo primario nello sviluppo del Mezzogiorno, grazie a quei settori che storicamente ne hanno caratterizzato il tessuto economico e all'interno dei quali si sono affermate delle eccellenze. Non bisogna però dimenticare il potenziale inespresso rappresentato dai giovani, il numero di quelli che non lavorano potrebbe essere ridotto tramite politiche del lavoro dedicate e una valorizzazione dell'offerta formativa terziaria basata su discipline STEM".
    Nell'ultimo decennio la Campania ha registrato una crescita annua media del Pil pro capite dell'1,7%, maggiore rispetto alla media del Mezzogiorno (1,63%) e alla media italiana (1,67%). Una tendenza legata principalmente ad una migliore capacità di ripresa negli anni successivi alla pandemia Covid 19. In particolare, hanno giocato un ruolo chiave alcuni settori come export e turismo, all'interno dei quali la Campania ricopre un ruolo trainante nel Mezzogiorno.
    L'economia regionale registra un potenziale inespresso legato a una popolazione mediamente più giovane ma che fa più fatica a trovare lavoro. Il tasso di occupazione risulta maggiormente allineato con la media nazionale con il crescere del titolo di studio conseguito. Il tasso di occupazione dei laureati in Campania è del 70,8%, contro una media nazionale dell'81,6% e una media del Mezzogiorno del 73,2%. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it