(ANSA) - NAPOLI, 24 OTT - Gli inglesi le chiamerebbero 'Tiny
House': piccole case autonome, dalle dimensioni ridotte ma in
questo caso, dalle decorazioni estremamente raffinate. È il caso
di una tra le più recenti unità abitative emerse nel corso delle
indagini in atto nel cantiere dell'Insula dei casti Amanti, nel
quartiere centrale della città antica di Pompei, lungo Via
dell'Abbondanza.
"Una casa dallo spazio ristretto, senza il tradizionale
atrio. Una particolarità considerato che, nonostante le ridotte
dimensioni della dimora, non sarebbe stato impossibile
l'inserimento di un piccolo atrio con la classica vasca
(impluvio) per la raccolta dell'acqua piovana, tipico
nell'architettura delle ricche dimore pompeiane, e che invece in
questo caso è assente - si spiega in una nota - Una scelta
probabilmente da mettere in relazione con i mutamenti che
stavano attraversando la società romana, e pompeiana nello
specifico, nel corso del I secolo d.C. e che questo
rinvenimento consente di studiare e approfondire".
"L'abitazione colpisce per l'alto livello delle decorazioni
parietali, che non ha nulla da invidiare alla più grande e ricca
casa dei Pittori al Lavoro, con la quale confina. Grazie al
ritrovamento di un affresco ben conservato, rappresentante il
mito di Ippolito e Fedra, la si è denominata provvisoriamente
Casa di Fedra", si spiega.
"È un esempio di archeologia pubblica o, come preferisco
chiamarla, archeologia circolare: conservazione, ricerca,
gestione, accessibilità e fruizione formano un circuito virtuoso
- dice il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel - Scavare e
restaurare sotto gli occhi dei visitatori, ma anche pubblicare i
dati online sul nostro e-journal e sulla piattaforma
open.pompeiisites.org significa restituire alla società che
finanzia le nostre attività tramite biglietti, tasse e
sponsorizzazioni la piena trasparenza di ciò che facciamo, non
per il bene di una ristretta cerchia di studiosi, ma per tutti.
L'archeologia deve essere di tutti perché solo così creeremo
comprensione verso gli archeologi che lavorano in tutta Italia
sui cantieri nell'ambito della cosiddetta archeologia
preventiva. Se il cantiere della metro o di una strada ritarda a
causa di rinvenimenti archeologici, visitare Pompei e osservare
il lavoro di archeologi e restauratori può aiutarci a capire
perché vale la pena documentare e salvaguardare le tracce delle
generazioni che hanno vissuto prima di noi". (ANSA).
A Pompei la grande arte entrava anche nelle piccole case
Da scavi nell'insula dei Casti Amanti casa riccamente decorata