Campania

Circumvesiana: avarie e soppressioni, protesta dei pendolari

Lettera aperta dei comitati dopo gli ultimi disservizi

Redazione Ansa

(ANSA) - TORRE DEL GRECO, 24 OTT - Treni in avaria, ritardi e cancellazioni: protesta dei comitati pendolari della Circumvesuviana. È quella racchiusa in una lettera aperta che ripercorre i problemi registrati nella serata di ieri: "La realtà - scrivono i rappresentanti dei comitati - porta a bruschi risvegli. Ieri sera per i viaggiatori delle linee vesuviane è stata un'esperienza da incubo. Partenze dal terminale di Porta Nolana con ritardi imprecisati; due treni fermi lungo le linee, uno a via dei Monaci sulla Sorrento, l'altro a Sperone sulla Baiano; passeggeri di nuovo costretti a scendere lungo i binari"."Quanto sta accadendo - prosegue la missiva - è il risultato di una programmazione di esercizio non più sostenibile. Ormai è più di un anno che i comitati pendolari, portavoce di chi prende il treno tutti i giorni, denunciano senza trovare ascolto in Eav e in Regione, le criticità dell'attuale offerta di servizio. I vertici regionali e aziendali non possono limitarsi a scusarsi con i viaggiatori, a questo disastro bisogna mettere mano". "Occorre guardare in faccia la realtà - aggiungono i comitati - accogliere i suggerimenti dei viaggiatori e modificare l'offerta di servizio.
    Il numero dei treni insufficiente e l'infrastruttura obsoleta non consentano l'attuale programmazione, è inutile sciorinare numeri alterati dalla disuguaglianza dell'offerta sulle varie linee, bisogna tornare ai principi dell'amministratore buon padre di famiglia e riuscire a distribuire a tutti il poco che è rimasto. Noi non vogliamo fare processi a nessuno, ne offrire il fronte della protesta a una parte politica, di certo però la situazione attuale è il risultato di una gestione da noi sempre criticata. Non tocca a noi pendolari chiedere le dimissioni di qualcuno, è la Regione che deve tutelare il patrimonio pubblico e ricorrere a ogni azione perchè venga garantito il servizio sulle linee vesuviane. Noi chiediamo rispetto per la nostra dignità e i nostri diritti, vogliamo che con le risorse a disposizione e senza discriminazioni territoriali venga garantito il servizio ferroviario su tutte le linee vesuviane".
    (ANSA).
   

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