(ANSA) - CASERTA, 28 OTT - E' stata inaugurata oggi a
Casapesenna (Caserta) la "Comunità per minori in area penale",
realizzata in un bene confiscato alla camorra, in particolare
all'esponente del clan dei Casalesi Salvatore Nobis, ex
luogotenente di Michele Zagaria, il boss che proprio a
Casapesenna è nato e ha trascorso parte della sua latitanza fino
alla cattura nel dicembre 2011.
Il bene, situato in via Genova, è stato trasformato in una
comunità alloggio per minori in area penale, totalmente
attrezzata per poter ospitare otto ragazzi; una struttura
pensata per rispondere alle esigenze del centro di Giustizia
Minorile della Regione Campania per il trattamento di minori in
area penale.
Il comune di Casapesenna ha infatti beneficiato di un
finanziamento della Regione Campania grazie al quale è stato
possibile realizzare i lavori di ristrutturazione e di
adeguamento funzionale dell'immobile, mentre Agrorinasce,
società consortile formata da sei Comuni e dalla Regione
Campania che amministra oltre 200 beni confiscati ai clan, oltre
ad aver collaborato con l'ente locale in ogni fase, ha
effettuato il bando per l'affidamento in gestione dell'intero
immobile per finalità sociali, bando che è stato aggiudicato
alla cooperativa sociale Autonomy Onlus.
La Comunità alloggio è iscritta nell'elenco aperto delle
strutture residenziali per minorenni e giovani adulti in
rapporto di collaborazione con il centro per la Giustizia
Minorile e di Comunità per la Campania. Nel corso
dell'inaugurazione è stato stipulato il protocollo d'intesa tra
il Centro di Giustizia Minorile della Regione Campania e
Agrorinasce con l'obiettivo di sviluppare attività che
favoriscano l'inserimento sociale e lavorativo dei minori
ospitati, anche attraverso gli altri beni confiscati
amministrati da Agrorinasce.
Alla cerimonia sono intervenuti Giustina Zagaria, sindaco di
Casapesenna, il sottosegretario al Ministero della Giustizia
Andrea Ostellari, Elena Giordano e Giovanni Allucci,
rispettivamente presidente e amministratore delegato di
Agrorinasce, Salvatore Leccia, cooperativa sociale Autonomy
Onlus, Nicola Palmiero, responsabile del centro di Giustizia
Minorile della Regione Campania, Raffaello Falcone, procuratore
aggiunto Tribunale di Napoli, Lucia Volpe, prefetto di Caserta,
Alessandro Buccino Grimaldi, direttore generale del personale,
delle risorse e dell'Attuazione dei provvedimenti del giudice
minorile, Maria De Luzenberger, procuratore della Repubblica
presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, Piero Avallone,
presidente del Tribunale dei minorenni di Salerno, Patrizia
Imperato, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i
Minorenni di Salerno, Margherita Di Giglio, magistrato di
Sorveglianza presso il Tribunale dei Minorenni di Napoli, il
prefetto Mario Morcone, assessore regionale alla Sicurezza e
legalità, e i parlamentari Gianpiero Zinzi (Lega, componente
della commissione antimafia), Gerolamo Cangiano (Fratelli
d'Italia, Vice Presidente della commissione sulle ecomafie),
Stefano Graziano (Pd, componente della commissione Difesa e
vigilanza Rai).
Per il sindaco Giustina Zagaria "ogni bene confiscato che
apre le porte ad attività rivolte al sociale, come in questo
caso, è una testimonianza di uno Stato, di istituzioni e di
amministrazioni che funzionano. Ogni bene confiscato aperto è un
tassello, un pezzetto di puzzle, come se ogni cosa stesse pian
piano andando al proprio posto, verso la normalità. Sono
molteplici ormai i beni confiscati a Casapesenna riconsegnati
alla collettività, la società ha bisogno di esempi da seguire,
per questo bisogna puntare ai fatti più che alle parole come
stiamo facendo".
"I beni confiscati - ha detto l'ad di Agrorinasce Allucci -
devono essere destinati al servizio della collettività,
salvaguardando le categorie sociali più fragili e diventare
motore di sviluppo per il territorio. E dietro ciascuna
inaugurazione - ha sottolineato - ci sono anni di lavoro, di
attese, di ostacoli da superare, e vedere che un bene apre le
sue porte e che funziona vuol dire che siamo sulla strada
giusta".
Salvatore Leccia, responsabile della cooperativa sociale
Autonomy Onlus, ha spiegato: "I minori ospitati hanno commesso
reati e seguono percorsi alternativi al carcere. Le domande che
più spesso ci rivolgono sono 'Dove ci troviamo? Cosa significa
bene confiscato?' La risposta dell'equipe è: 'Ci troviamo in un
luogo dove lo Stato ha vinto'. Confiscare infatti significa
'restituire alle nostre terre un bene immobile realizzato con
denari della violenza e della sopraffazione'. Più di un minore
sta provando a cambiare - ha concluso Leccia - noi ci metteremo
anima e competenze perché sottrarli dal male è un investimento
in positivo per tutti". (ANSA).
A Casapesenna apre comunità per minori in area penale
Inaugurata oggi e realizzata in un bene confiscato a Nobis