Campania

Fonseca, 'il Napoli da scudetto ma lo è anche il Milan'

'Bologna? Siamo stati molto penalizzati, non dico se Leao gioca'

Calcio: Milan-Udinese 1-0

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 28 OTT - Il Milan torna a giocare dopo una settimana ma il riposo forzato causa rinvio del match col Bologna non fa felici i rossoneri. Ci sono da gestire troppi inconvenienti, primi fra tutti le squalifiche di Reijnders e Theo Hernandez che sconteranno il turno di stop contro il Napoli domani a San Siro. Una sfida complicatissima contro la capolista. Sono stati giorni complicati, pieni di incertezza.
    "E' stato difficile gestire quel momento. Non sapevamo se si sarebbe giocato o meno e non sapevamo come organizzare l'allenamento. Siamo stati molto penalizzati per non aver giocato una partita che avremmo voluto giocare. Anche perché avevamo due giocatori squalificati", spiega Paulo Fonseca in conferenza. E' la prima volta che l'allenatore rossonero si esprime sulla controversa decisione di non giocare. Ma il Milan non può permettersi di farsi distrarre da ciò che è stato. La sfida del turno infrasettimanale è troppo delicata. "Il Napoli è una squadra fortissima, con un allenatore fortissimo. E' in un buon momento - ammette Fonseca - e arriva qui motivatissimo ma lo siamo anche noi. Il Napoli ha vinto bene le partite che ha vinto ma anche noi vigliamo vincere. In questo momento è al primo posto: è una delle squadre che può vincere lo scudetto. Ma anche noi possiamo lottare per il titolo".
    Quale sia invece il momento del Milan è difficile dirlo. Ha vinto contro l'Udinese e contro il Bruges in Champions ma sono state - seppur per motivi diversi - vittorie sofferte. Il Bologna sarebbe stato un test importante per vedere progressi e cercare continuità. E invece in questi giorni che sono stati di riposo, il Milan ha perso altri pezzi (Gabbia out) e non ha recuperato nessuno (restano indisponibili Jovic e Abraham). Ma nonostante gli imprevisti il Milan deve credere di poter ancora lottare per gli obiettivi stagionali e cioè lo scudetto. "I tifosi devono crederci perchè siamo forti e siamo in crescita.
    Ed entrambe le squadre hanno i giocatori più decisivi sulle fasce. I tifosi volevano Conte al Milan? La mia motivazione è essere l'allenatore rossonero", spiega Fonseca. Solo un paio di mesi fa sui social ci fu una mobilitazione imponente da parte dei rossoneri che, una volta detto addio a Pioli, chiedevano a gran voce al club di ingaggiare Antonio Conte. Ma le strade non si sono incrociate. Ibra spiegò che al Milan serviva un allenatore che facesse crescere i più giovani e Fonseca era l'uomo giusto. A San Siro il portoghese dovrà dimostrarlo con i fatti. Una cosa è certa, però, Fonseca è un allenatore che non ha paura di fare scelte forti. L'esclusione per 90' con l'Udinese e la sostituzione a metà ripresa in Champions di Rafael Leao sono state decisioni forti e potrebbe partire dalla panchina anche contro il Napoli. "Leao? Capisco la curiosità, ha lavorato bene come sempre. Non è un problema e non è un caso.
    Siamo sicuri che tornerà presto quello che ci aspettiamo da lui e quello che lui stesso si aspetta... ma se giocherà domani non lo dico. Che cosa gli sta succedendo? Succede che l'allenatore non lo sta facendo giocare, perché se lo facessi giocare non ci sarebbero problemi. Ma sono cose normali nel calcio". Vediamo se anche questa volta la decisione di Fonseca verrà premiata.
    (ANSA).
   

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