(ANSA) - NAPOLI, 29 OTT - "Quando andrai a fare la denuncia
fai scrivere che siamo in due a volerti uccidere, io e mio
padre": sono le minacce subite dalla tiktoker Rita De Crescenzo
e dal marito Salvatore Bianco da parte di Antonio Piccirillo,
figlio di Rosario, elemento di spicco della camorra della
"Torretta" (federata con la cosiddetta Alleanza di
Secondigliano). Frasi pronunciate a Napoli, nell'aprile 2021, a
casa dei coniugi Bianco, da Antonio per conto del padre.
La circostanza emerge dagli atti dell'indagine che ieri ha
portato all'arresto in carcere sia per Antonio Piccirillo che
per il padre detenuto, Rosario.
L'obiettivo di quelle minacce, secondo la Squadra Mobile e la
Dda, erano finalizzate all'appropriazione di parte delle boe
presenti nello specchio d'acqua di via Caracciolo, gestite da
Bianco ma, a parere di padre e figlio spettanti "alla famiglia
Piccirillo".
In caso di rifiuto, era la tesi sostenuta, Bianco e la moglie
non avrebbero più lavorato su quei moli: l'alternativa sarebbe
stata comunque l'appropriazione delle boe da parte dei
Piccirillo.
Determinanti per le indagini si sono rivelate le
dichiarazioni delle vittime e anche le intercettazioni
telefoniche dove a parlare sono padre e figlio.
Le indagini scaturiscono proprio da una denuncia presentata
dal marito della tiktoker, dipendente e gestore di fatto,
insieme con due fratelli anche loro vittime di tentata
estorsione, di una società concessionaria dello specchio d'acqua
antistante via Caracciolo dove è dislocato un ormeggio per 122
barche. (ANSA).
'Ad ucciderti siamo io e papà', le minacce a tiktoker e marito
Ieri l'arresto del figlio del boss che rinnegò padre e camorra