Campania

Tentano incendiare casa per intascare l'assicurazione, presi

Nel Napoletano, tre denunce. Nel palazzo abitano altre famiglie

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 31 OTT - Un timer collegato a un innesco per incendiare l'appartamento, l'infelice iidea di una famiglia che abita in un palazzo dove vivono anche altre famiglie per intascare il premio assicurativo. Ma i carabinieri intervengono appena 15 minuti prima del rogo, scoprono il meccanismo, e denunciano tre persone: padre, madre e figlio.
    Il singolare episodio è accaduto a Mugnano di Napoli: i militari dell'arma hanno scoperto che lo stratagemma ideato per innescare le fiamme nell'appartamento consisteva in una ciabatta a cui era stato collegato un timer crepuscolare allacciato un sistema di innesco artigianale e, a pochi centimetri, alcuni contenitori di polistirolo altamente infiammabili.
    Il timer era impostato per scattare alle 14:15. In quel preciso istante, una scarica elettrica avrebbe fatto partire le fiamme. L'incendio sarebbe verosimilmente poi divampato da una stanza all'altra. Analizzando il dispositivo i carabinieri si sono resi conto di essere arrivati appena 15 minuti prima.
    Padre, madre e figlio sono stati denunciati per concorso in tentato danneggiamento a seguito di incendio, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale. La signora risponderà anche di lesioni personali: ha aggredito un militare per distogliere l'attenzione e consentire al figlio di far sparire il meccanismo, invece scoperto e recuperato dai militari.

    L'intervento è scattato dopo una telefonata anonima in caserma nella quale una voce ha avvertito i militari dell'imminenza dell'incendio della casa: subito è stata contattata la famiglia che vive in quell'abitazione mentre una pattuglia si è recata al civico indicato dove però ha trovato i proprietari stranamente aggressivi. Un gesto, in particolare, ha incuriosito i militari: l'uomo si è avvicinato al quadro elettrico - quello del contatore - per staccare l'alimentazione.

    Una volta compreso che non si trattava di uno scherzo, viene fatta evacuare la palazzina nella quale vivono anche altre famiglie. Al piano terra inoltre c'è un enorme serbatoio di metano e le fiamme avrebbero potuto generare un'esplosione. Ma durante l'evacuazione, la proprietaria di casa si scaglia contro i militari, colpendone uno con un pugno in pieno viso. Approfittando della ressa, il figlio della coppia scala il primo piano e scavalca la ringhiera al secondo, lì dove affaccia il loro appartamento, forza una finestra, recupera alcuni oggetti e li lancia nel cortile vicino. Ma i carabinieri se ne accorgono e recuperano quello che era stato buttato via, bloccano il giovane. A quel punto, la donna si arrende e confessa tutto. Avrebbe dato alle fiamme la sua casa pur di intascare il premio assicurativo pattuito in sede di stipula.
   

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