Campania

Castanicoltura campana: puntare su valorizzazione e biodiversità

Incontro a Vitulano, nel Sannio. 'Competitivo sia il territorio'

Redazione Ansa

(ANSA) - VITULANO (BENEVENTO), 03 NOV - Puntare sulla valorizzazione e sull'agrobiodiversità, sulla commercializzazione coniugando sviluppo delle aree interne della Campania con la tutela dell'ambiente in una logica in cui sia competitivo il territorio non solo il singolo settore e 'liberandosi' dai vincoli di norme e regolamenti spesso inutilmente oppressivi: è questo il messaggio principale emerso dall'incontro sul tema "Il castagno, problematiche e prospettive" svoltosi a Vitulano (Benevento) coordinato dall'agronomo Sebastian Limata, al quale hanno partecipato esperti e ricercatori, oltre al sindaco Raffaele Scarinzi. Sono intervenuti alle assise nel centro sannita - dove oggi si conclude la 31ma edizione della Sagra della Castagna e del Pecorino Vitulanese promossa dalla Pro Loco Camposauro e da altri enti e associazioni - Angelo Marino, presidente della Federazione regionale degli Ordini agronomi e forestali, Davide Della Porta, presidente Associazione castanicoltori campani, Antonio de Cristofaro, presidente del Consorzio Distretto della Castagna e del Marrone della Campania e docente universitario, Nicola Giocondo, divulgatore settore agricolo.
    "La risorsa più grande che abbiamo è l'agrobiodiversità poiché non riproducibile in altre parti del mondo" ha sottolineato Sebastian Limata, agronomo impegnato nella promozione e nella valorizzazione di altre produzioni locali come l'olio, aggiungendo che "l'area mediterranea permette la coltivazione di eccellenze agroalimentari e di numerose Dop, Igp e Dpcg". A parere dell'esperto "lavorare in questa direzione può creare occupazione e aiutare a combattere lo spopolamento delle aree interne ma sono necessarie misure regionali". In Campania. ha ancora evidenziato l'agronomo, "abbiamo diversi cavalli di battaglia come il vino, l'olio, il comparto castanicolo che danno lavoro a decine di migliaia di persone dal primo settore, ovvero quello agricolo, passando per il secondo che riguarda la trasformazione - da uva in vino e da olive in olio - fino al terzo settore, che riguarda la rappresentanza e la commercializzazione". Ci sono eccellenze non riproducibili in altri ecosistemi: "Abbiamo una biodiversità unica ed una identità territoriale che nessuno potrà mai copiare. Questa è la vera nostra forza a cui va data attenzione".
    Ha concluso Sebastian Limata: "Sul vino è stato fatto tanto, sull'olio si sta facendo, ma il mondo castanicolo ha bisogno di essere meglio conosciuto soprattutto per i benefici che l'agroalimentare di qualità apporta all'organismo. Gli enti sovracomunali e la Regione Campania dovrebbero lavorare in questa direzione". (ANSA).
   

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