(ANSA) - NAPOLI, 05 NOV - "Non è difficile per noi biasimare
l'inadeguatezza dell'intervento del governo riguardo l'ordine
pubblico nella nostra città, considerate le numerose denuncia
sollevata da più parti sulla questione" dice Pasquale
Gallifuoco, responsabile delle Acli Beni Culturali Napoli
commentando l'uccisione del giovane Santo Romano a San
Sebastiano al Vesuvio. Secondo Gallifuoco "è giunto il momento
di prendere decisioni rapide e di recuperare immediatamente la
consapevolezza che non possiamo più andare avanti in questo
modo".
"La nostra città, abbandonata a se stessa - continua il
presidente di Acli Beni Culturali - ospita migliaia di
visitatori che, al pari dei cittadini comuni, sono
pericolosamente esposti a questa assoluta mancanza di sicurezza
con carenze di organico. "È necessario dividere le
responsabilità tra chi è incaricato delle azioni di controllo e
deterrenza e chi è responsabile della costruzione di quel
tessuto connettivo che, attraverso dialogo e interazione tra
operatori dell'ordine pubblico e cittadini corresponsabili,
possa creare un circuito virtuoso". "Abbiamo sempre denunciato -
afferma Gallifuoco - che i progetti di prevenzione e recupero
dei soggetti più a rischio erano spesso finalizzati a creare
canali di clientelismo fini a se stessi, senza alcuna analitica
considerazione dei fenomeni di devianza e conseguente
coinvolgimento e sperimentazione di reale ed opportuno
inserimento e di ritorno civico e sociale. Questa città così
complessa, dai confini così vasti, che da Caserta a Pompei , in
una realtà totalmente urbanizzata vede muoversi 3 milioni di
cittadini, non può essere governata con procedure e percorsi mai
ben definiti e non adattati alla particolare realtà".
"In questo momento in cui la città vive con il fiato sospeso,
aderiamo con tutto il nostro impegno alla buona riuscita della
manifestazione di sabato prossimo, 9 novembre, in piazza Cavour,
e vogliamo che questa esperienza si replichi in tutte le realtà
della città, in particolar modo nelle zone periferiche". "Dopo
la passerella dell'Esecutivo a Caivano - conclude il presidente
delle Acli Beni Culturali Napoli - trascorso il tempo
necessario, si può valutare il limite dell'operazione. I fatti
recenti non hanno fatto registrare presenze importanti e questo
ci preoccupa ulteriormente, facendo ritenere che il complesso
problema dell'ordine pubblico in questa città non sia stato ben
compreso.
Il prefetto prenda atto che non vi è più tempo per tentare di
interrompere questa spirale di violenza e metta in campo ogni
iniziativa necessaria. Il nostro appello va ai soggetti più
attivi e responsabili della città, terzo settore e Chiesa,
affinché attivino il massimo della loro capacità di
sollecitazione, di correlazione, di programmazione e attuazione
progettuale per auspicate risposte". (ANSA).
Ucciso nel Napoletano: Acli Beni Culturali,no a spirale violenza
Gallifuoco,decisioni rapide, non possiamo più andare avanti così