(ANSA) - NAPOLI, 13 NOV - Truffavano lo Stato simulando
investimenti, anche milionari, per accumulare crediti d'imposta
nei loro cassetti fiscali che poi sarebbero diventati moneta
contante consentendo anche a terzi di non pagare le tasse:
ammonta a ben 31 milioni di euro il sequestro eseguito dalla
Guardia di Finanza di Napoli che, coordinata dalla Procura di
Napoli Nord, ha individuato decine di indagati i quali,
sfruttando le agevolazioni previste dalla Legge per le regioni
Campania, Puglia Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia, Molise
e Abruzzo, hanno dichiarato falsamente di avere acquistato beni
strumentali.
C'è chi ha simulato l'acquisto da una società londinese di
sofisticati software e chi si è spinto fino a cedere rami
d'azienda pur di aggirare l'impossibilità di far confluire a
terzi i crediti incamerati.
Complessivamente sono 44 le persone - residenti in Campania,
Lombardia, Sardegna, Calabria e Sicilia - a vario titolo
accusati di truffa ai danno dello Stato e reimpiego di proventi
illeciti.
"Questa Procura della Repubblica - riporta una nota a firma
del procuratore Maria Antonietta Troncone - ha disposto,
altresì, il sequestro d'urgenza delle risorse creditizie
individuate, al fine di scongiurare l'utilizzo in compensazione.
La misura cautelare fa seguito ad analoghi provvedimenti
delegati alla Guardia di Finanza di Frattamaggiore, grazie ai
quali è stata evitata la circolazione di crediti di imposta
fittizi per un valore complessivo di oltre un miliardo e
settecento milioni di euro che avrebbero comportato, sottolinea
il procuratore, "un significativo nocumento per le casse dello
Stato". (ANSA).
Truffe con i crediti d'imposta, sequestro da 31 milioni di euro
Decine di indagati da Nord a Sud che stavano truffando lo Stato