Campania

Protocollo SABAP, Federico II, Arcidiocesi per tutela arte

Creato database opere nel deposito Incoronata dopo sisma '80

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 14 NOV - In occasione della Giornata Internazionale contro il traffico illecito dei beni culturali Unesco, è stato firmato il nuovo Protocollo d'Intesa ed il progetto di ricognizione per il riordino dei Beni Culturali tra SABAP per il Comune di Napoli, Università degli Studi Federico II e Arcidiocesi di Napoli. Obiettivo dell'accordo è un riordino di depositi che raccontano una storia particolare del territorio campano, quella partita dal 23 novembre del 1980. Il terremoto provocò gravi danni in particolare numerose chiese napoletane poi dichiarate inagibili. Le opere d'arte contenute furono trasferite a partire dal febbraio 1981 in depositi della Città.
    Gran parte di tale movimentazione trova riscontro nel fascicolo dell'archivio della Soprintendenza artistica e storica allora al Museo di Capodimomte, che registra il flusso di ingresso delle opere soprattutto nel deposito dell'Incoronata di proprietà dell' Arcidiocesi di Napoli e le successive movimentazioni. Un team di studenti e laureandi del laboratorio del centro interdipartimentale LUPT di UNINA ha già riordinato il fascicolo cartaceo con la creazione di un corrispondente database digitale relativo alle opere in transito e spostate dalle chiese all'Incoronata, circa 250, a partire dai primi mesi del 1981.
    "I dati rinvenuti nella ingente mole di carte del fascicolo dell'Incoronata sono confluiti in un fascicolo digitale un database ragionato utile alla più facile consultazione da parte dei funzionari che riceveranno il lavoro svolto spiega Daniela Savy, docente di Diritto europeo dei Beni culturali della Federico II - Il valore che deve riconoscersi all'attività del primo team, quello universitario, all'opera è quello di aver, non solo salvato i dati che stanno inesorabilmente scomparendo dalle carte ma altresì di aver incrociato i dati con quelli esistenti in archivi nazionali digitali realizzati nell'ultimo decennio il SIGEC del MIC e il CRBC della Regione, potendo così operare una almeno parziale verifica e una sistemazione logica e cronologica dei dati" "La stipula del protocollo di intesa risponde alla volontà di contrastare con maggiore efficacia la dispersione e il traffico illecito dei beni culturali mettendo in atto virtuose forme di collaborazione tra istituzioni ed enti di ricerca - spiega Luigi La Rocca, capo dipartimento DIT Ministero della Cultura - La Soprintendenza per il comune di Napoli, da sempre impegnata nella conservazione del patrimonio culturale anche attraverso campagne di catalogazione, riordino e restituzione ai contesti originari delle opere, attraverso questo nuovo protocollo di intesa che segue e si affianca a quello sottoscritto con l'Arcidiocesi e la Procura della Repubblica di Napoli, intende sottolineare l'importanza delle azioni di tutela rafforzandole attraverso buone prassi di collaborazione e l'interazione con altri soggetti a vario titolo coinvolti nella cura dei beni mobili e immobili di notevole interesse storico-artistico, architettonico e archeologico". Intervenuto anche Pierpaolo Filippelli, procuratore aggiunto. Il protocollo è stato formato da LaRocca, Monsignor Raffaele Ponte e Marina Albanese Direttrice LUPT. (ANSA).
   

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