(ANSA) - NAPOLI, 15 NOV - I romanzi sulle indagini del
Capitano Mariani? Sono uno "strumento tecnologico del
linguaggio" con cui raggiungere migliaia di persone per far
comprendere i meccanismi e la logica del crimine, di come questo
vada combattuto e di come si possano spezzare i legami tra mafie
e nuove generazioni.
Parola di Derrik de Kerckhove.
Durante la serata, de Kerckhove si è appassionato ad argomenti e
metodi del "progetto Mariani", con cui Taranto sta affrontando -
giallo dopo giallo - i temi più scottanti legati al crimine e
alle sue radici, alla presenza delle mafie e a ogni aspetto
della lotta alla criminalità organizzata e all'illegalità in
ogni sua forma.
A moderare la serata il giornalista Antonio Irlando.
"Questi libri e questo metodo di scrittura e di approcciare e
coinvolgere il lettore - ha commentato de Kerckhove -
costituiscono un vero e proprio strumento tecnologico del
linguaggio. Con la loro originalità possono avere un impatto
molto forte e incisivo per la comprensione dei temi trattati".
Il sociologo si è anche appassionato ai temi trattati nel
secondo romanzo di Taranto - Requiem sull'ottava nota - che,
nell'intreccio di una complessa storia legata a delitti e codici
basati sulla cabala napoletana, spiega in dettaglio il
funzionamento dei clan, i ruoli all'interno degli stessi e
soprattutto il meccanismo di cooptazione delle nuove generazioni
all'interno delle cosche.
"Lo strumento tecnologico rappresentato dai romanzi dell'autore
- ha detto de Kerckhove riferendosi a "Requiem" - può essere il
nucleo di una importante strategia di comunicazione capace di
fare uscire i giovani dal fantasma della predestinazione
sociale. È un discorso che mi piacerebbe approfondire e credo
che ne parleremo ancora con Taranto". (ANSA).
de Kerckhove, il Capitano Mariani?aiuta a capire logiche crimine
Il sociologo alla presentazione del libro di Giovanni Taranto