(ANSA) - NAPOLI, 18 NOV - Medaglie per i 40 anni dalla
laurea, per sottolineare un impegno che non ha mai fine. Si
concluderà domani la cerimonia con la quale l'Ordine dei Medici
Chirurghi e Odontoiatri di Napoli e provincia sta celebrando
l'ambito traguardo dei suoi iscritti, laureati nel 1984.
E proprio la storia di quest'ultimo è emblematica di come la
professione di medico sia prima di ogni altra cosa una
vocazione. La sua esperienza, che sarebbe rimasta una delle
tante avvenute senza clamori, è arrivata all'attenzione
dell'Ordine dei Medici grazie ad una lettera d'encomio e risale
al mese di settembre. Il dottor D'Amico Ricci si è trovato nei
pressi di Venezia, di ritorno da un viaggio. Accortosi di un
incidente in autostrada si è fermato a prestare soccorso. Ben
presto ha dovuto lottare per salvare la vita di una giovane
motociclista vittima di un violento incidente. Nei minuti a
seguire le azioni del giovane medico, oggi in servizio
all'Ospedale del Mare di Napoli, hanno fatto la differenza per
quella giovane donna: sono state il discrimine tra la vita e la
morte. La sera stessa, D'Amico Ricci - che è anche Ufficiale
medico della riserva selezionata della Marina Militare - è
riuscito a sapere che il suo intervento era stato efficace: la
giovane motociclista se la sarebbe cavata. Tre mesi dopo,
proprio in occasione della consegna delle medaglie, il dottor
D'Amico Ricci ha potuto rivedere, grazie ad un collegamento
skype, la sua "paziente per caso". Un momento di grande
commozione, così come commoventi sono alcuni passaggi della
lettera che la giovane donna, un'agente di polizia, ha scritto
all'Ordine dei Medici di Napoli: "Scrivo queste righe oltre per
esprimere la mia gratitudine verso tutto il personale sanitario
italiano, per ringraziare formalmente il dottor D'Amico Ricci
per la sua professionalità e umanità. Sul posto in attesa
dell'arrivo dell'ambulanza ha chiuso temporaneamente la mia
ferita profonda, ha controllato il mio occhio sinistro, i miei
battiti. La sera stessa ha contattato l'ospedale nel quale ero
ricoverata per sincerarsi delle mie condizioni". E ancora
"comprendo bene che tali operazioni rientrano nel dovere
professionale di ogni medico, tuttavia dopo essere viva per
miracolo e grazie anche alla professionalità di tali persone,
come persona, sento il dovere ed il bisogno di rivolgere
formalmente all'Ordine dei Medici di Napoli un ringraziamento
dal profondo del mio cuore". (ANSA).
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