Campania

"Naufragio", oratorio di poesia e danza per messinscena a Napoli

Diretta da Rosario Diana 21 e 22 novembre al Centro Domus Ars

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 18 NOV - Mescolando la drammaturgia teatrale, la danza, la musica elettronica e la poesia prende corpo "Naufragio" Nomi e immagini dal dolore dei migranti", progetto multidisciplinare ideato e firmato da Rosario Diana, che ne cura la regia. Lo spettacolo è in cartellone a Napoli per due sere consecutive nel Centro Domus Ars giovedì 21 e venerdì 22 novembre alle 19 in occasione della rassegna "MTR Musica, teatro, ricerca" a cura dell'associazione Quidra e vedrà protagonisti gli attori Andrea Renzi e Silvia Ajelli. A loro si affiancano la danzatrice Arianna Montella e il compositore Lucio Miele ai live electronics. La scenografia è di Nera Prota.
    "Dopo il debutto in versione ecologica di tre anni fa - spiega Diana - ora è tempo di una versione tecnologica ispirata al mio libro Nauaghìa Naufragium. Nomi ed epifanie dal dolore dei migranti. Poema a drammaturgia libera. A questo testo, si intrecciano le liriche della poetessa Saffo, la tragedia 'Le supplici' di Eschilo, i 'Frammenti' di Empedocle e il poema 'De rerum natura' di Lucrezio. Senza trascurare il reportage 'Sull'oceano' di Edmondo De Amicis, che racconta l'emigrazione italiana di fine '800, e la Dichiarazione universale dei diritti umani". In particolare, la messinscena "coniuga allusivamente la disgrazia dei migranti e la catastrofe dell'Europa in quanto istituzione, che si mostra inadeguata di fronte al fenomeno epocale delle migrazioni.
    Si parte da vicende realmente vissute e si da' luce ai nomi dei tanti disperati morti durante il viaggi . Proprio questi nomi, attraverso le voci processate, diventano segni/suoni del sacrificio dei migranti rimasti ignoti". "Ho creato una sorta di fenomenologia del dolore dei migranti - aggiunge il regista - che presento nella sua nudità e crudezza allo spettatore. La performance è un oratorio da camera in una dimensione anfibia (fra pièce e concerto) e esprime la complicità fra musica e parola: una complicità arricchita dal contributo della danza e da un'idea di poesia concepita per essere eseguita dal vivo, dando alla recitazione il valore e la potenza di una testimonianza". (ANSA).
   

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