(di Mariano del Preite)
(ANSA) - NAPOLI, 20 NOV - Toni morbidi, vocazione al dialogo,
capacità di mediazione e di confronto. Gaetano Manfredi, sindaco
di Napoli dal 2021, è un convinto sostenitore dell'alleanza
progressista ma sa interloquire anche con la destra, che non gli
lesina stima e apprezzamenti.
Nato a Ottaviano (Napoli) 60 anni fa, Manfredi spende la sua
carriera professionale nell'università Federico II di Napoli
come docente di Tecnica delle costruzioni, nella facoltà di
Ingegneria. Nel 2014 viene eletto rettore dell'ateneo per poi
assumere l'anno dopo anche la guida della Crui, la Conferenza
dei rettori italiani. Ricercatore nel campo dell'ingegneria
sismica, sposato e padre di una figlia, sbarca in politica come
tecnico di area dem nel gennaio 2020, con la nomina a ministro
dell'Università nel governo Conte 2, al posto del dimissionario
Fioramonti. In oltre un anno alla guida del dicastero si fa
apprezzare per le riforme che semplificano l'accesso ad alcune
professioni, e stringe un saldo rapporto politico e personale
con l'allora presidente del Consiglio. Caduto quell'esecutivo,
Manfredi accetta nel 2021 la candidatura a sindaco di Napoli e
riesce a costruire una coalizione di ben 13 liste, che oltre a
Pd e M5s include sinistra, Verdi, renziani, civiche fino a Noi
Campani di Clemente Mastella. Viene eletto al primo turno
sfiorando il 63%, e tra i primi a correre in città per
festeggiarlo c'è proprio Giuseppe Conte.
Anche il governatore-sceriffo Vincenzo De Luca in quel
periodo è sponsor e sostenitore del nuovo sindaco. Dopo qualche
anno però i rapporti tra i due si deteriorano, soprattutto
quando Giorgia Meloni diventa capo del Governo. De Luca è in
costante polemica con il centrodestra, Manfredi insiste sulla
"collaborazione istituzionale" e prende le distanze. A luglio
scorso accoglie a Bagnoli la premier per firmare l'intesa che
dopo decenni dovrebbe sancire la rinascita dell'ex area
industriale: Manfredi è commissario straordinario per il
megaprogetto da 1,2 miliardi, tra le sfide prioritarie per il
suo mandato da sindaco.
Due suoi predecessori, Antonio Bassolino e Luigi de
Magistris, non gli lesinano critiche ma il consenso di Manfredi
va a gonfie vele: nell'ultima classifica di gradimento stilata
dal Sole 24 Ore è il secondo sindaco più apprezzato d'Italia
(62%). Si fa il suo nome come candidato unitario del
centrosinistra alle regionali del prossimo anno, ma lui ripete
di voler piuttosto correre per un secondo mandato da sindaco:
l'elezione di oggi alla guida dell'Anci sembra chiudere del
tutto la possibilità che scenda in campo per la Campania contro
la destra e contro De Luca. (ANSA).
L'ingegenere progressista che piace anche a destra
Manfredi, sul dialogo col Governo la rottura con De Luca