(ANSA) - NAPOLI, 25 NOV - Si allunga e migliora la qualità
della vita dei pazienti affetti da tumore al colon retto
metastatico. Tutto merito di una cura, che associa un anticorpo
anti-EGFR alla chemioterapia, ma che viene somministrata non più
secondo posologia, ma secondo i casi.
Già presentato all'Asco di Chicago questo studio tutto italiano
e coordinato dall'Istituto dei tumori di Napoli, è ora on line.
https://ascopubs.org/doi/10.1200/JCO.24.00979
, così si chiama lo studio, è stato pubblicato sulla prestigiosa
rivista della società americana di Oncologia Clinica (Journal of
Clinical Oncology) , entrando così di fatto nelle sacre
scritture della ricerca scientifica.
Il lavoro nasce al Pascale ed è coordinato da Antonio Avallone
direttore dell'Unità Sperimenta e Clinica Addome, in
collaborazione con altre strutture dell'Istituto ed è cofirmato
da Alfredo Budillon ultimo autore e responsabile degli studi
traslazionali associati, con il coinvolgimento di altri 14
centri italiani.
Lo studio, ancora in fase 2 ,ha evidenziato che una nuova
strategia terapeutica di somministrazione dell'anticorpo
monoclonale Panitumumab, che blocca il recettore EGFR,
somministrato insieme alla chemioterapia con una modalità
intermittente in pazienti con tumore del colon-retto metastatico
non operabile (130 pazienti) e assenza di alterazioni dei geni
RAS e BRAF, riduce gli effetti collaterali di tossicità cutanea
e gli accessi ospedalieri del paziente, migliorando la
sopravvivenza libera da malattia rispetto alla modalità classica
di somministrazione continua.
. (ANSA).
Tumore al colon, con terapia a intermittenza vita più lunga
Studio su Journal Clinical Oncology, Bibbia ricerca scientifica