Campania

Bernini, rafforzata la collaborazione tra Italia e Cina

Al via a Napoli la XIII Settimana della scienza e tecnologia

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 26 NOV - "Abbiamo rafforzato la nostra collaborazione sia in ambito universitario che scientifico. La Settimana Italia Cina sulla scienza, tecnologia e innovazione è uno dei veicoli più significativi per la trasmissione di queste cooperazioni rafforzate". Lo ha affermato la ministra dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, in occasione della giornata inaugurale della XIII Settimana Italia Cina sulla scienza, sulla tecnologia e l'innovazione che si svolge da oggi a Città della scienza, a Napoli.
    Bernini ha sottolineato come la collaborazione fra i due Paesi risalga ad anni passati ed ha ricordato che quest'anno ricorre il ventennale del Partenariato Globale internazionale stipulato nel 2004 durante il Governo Berlusconi. "La Settimana Italia Cina della scienza - ha aggiunto - è l'occasione in cui le comunità scientifiche italiane e cinesi si confrontano, si parlano, condividono idee e progetti rafforzando le relazioni scientifiche che già ci legano, con l'intenzione di lavorare per rafforzare ulteriormente i contenuti e le collaborazioni. Ogni anno - ha proseguito il ministro - la Settimana Italia Cina stimola i contatti tra i ricercatori e per questa ragione l'Italia crede fermamente nell'efficacia di queto strumento".
    Il ministro ha altresì evidenziato che "dal 2013 a oggi questo appuntamento ha reso possibile il coinvolgimento di oltre 10mila esperti e ricercatori e 5mila matching tra Centri ricerca e istituzioni universitarie e la sottoscrizione di numerosi accordi". Un evento, che da oggi al 28 novembre si svolge a Città della scienza a Napoli per poi spostarsi a Venezia, che si svolge ad anni alterni tra sedi italiane e sedi cinesi.
    "L'anno scorso a novembre eravamo in Cina - ha ribadito Bernini - e quest'anno siamo qui a Napoli, prima edizione in presenza in Italia dopo il covid". La ministra ha inoltre sottolineato come l'Italia abbia "tante capitali della scienza e della tecnologia, ma anche delle scienze umanistiche. Quello che è emerso oggi, anche dai nostri relatori d'eccezione, è che ora la figura dello scienziato è un po' come lo scienziato rinascimentale: non è super specializzato, ma è formato nelle scienze dure e nelle scienze umanistiche, è un filosofo tecnico, un ingegnere bioeticista, è un po' di tutto ed è un po' il nostro Dna perché siamo nati multidisciplinari". (ANSA).
   

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