Campania

Coniugi nel vortice dell'usura, Ps arresta cognato e altri due

Nel Casertano da prestito di 2mila euro a decine di migliaia

Redazione Ansa

(ANSA) - CASERTA, 07 DIC - Sono finiti nel vortice dell'usura per mano del cognato, cui avevano chiesto per gravi difficoltà economiche un prestito iniziale di 2mila euro, poi lievitato per l'applicazione di interessi usurai del 40% e oltre. Vittime una coppia di coniugi di Castel Volturno (Caserta), che ha avuto il coraggio di denunciare facendo arrestare il parente, un 65enne, e altre due persone, un 54enne e una 56enne, che si sono fatti garante del prestito e del pagamento delle rate.
    I presunti usurai, tutti incensurati e disoccupati e residenti a Casalnuovo nel Napoletano, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato - Squadra Mobile di Caserta e Commissariato di Castel Volturno - e condotti in carcere in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. "Per avere giustizia le vittime non hanno altra strada che denunciare, solo così possiamo incastrare gli strozzini" ha detto il capo della Squadra Mobile di Caserta Dario Mongioví nel corso della conferenza stampa convocata in Questura per illustrare i dettagli dell'operazione; al suo fianco il commissario della squadra mobile Gianluca Tuccillo.
    L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Procuratore Pierpaolo Bruni e sostituito Gionata Fiore), è partita nel settembre 2023, quando l'auto della coppia è stata danneggiata senza un apparente motivo. Ad indagare inizialmente i poliziotti del commissariato di Castel Volturno, guidato dal dirigente Pasquale Lamitella; gli agenti sono riusciti a conquistare la fiducia della coppia, che ha deciso così di denunciare il cognato e gli altri due strozzini. Nelle indagini è quindi intervenuta anche la Squadra Mobile. Sono stati acquisiti diverse testimonianze e filmati delle telecamere, ma anche taccuini ed agendine su cui le vittime avevano appuntato le somme restituite agli strozzini dal 2018 fino a quel momento.
    È emerso che il piano di rientro dal debito prevedeva il pagamento di rate a cadenza mensile di circa 140 euro su cui già erano applicati interessi usurari; più alta era la rata e più basso era l'interesse, ma ad ogni ritardo o mancato pagamento, alla rata si aggiungevano altri interessi, e così per poter rientrare le due vittime hanno chiesto ulteriori prestiti finendo in un vortice infinito, con la somma iniziale lievitata a decine di migliaia di euro. La coppia è stata costretta a dare la propria auto in garanzia, e il marito non ha potuto più lavorare, non riuscendo più a fare fronte alla restituzione dei soldi. L'auto è stata poi riconsegnata dagli usurai proprio per evitare denunce e permettere all'uomo di andare a lavorare, ma comunque quest'ultimo non è stato in grado di pagare e l'auto è stata danneggiata. Così è arrivata la denuncia che ha salvato la coppia. (ANSA).
   

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