(ANSA) - NAPOLI, 13 DIC - "Una giornata di lavoro concentrata
sulla riflessione intorno a un'istituzione antica che per suo
connotante compito ha la vigilanza sul rigore nell'impiego delle
pubbliche risorse, ma che troppo di frequente si avvita - anche
per opinabili interventi normativi - in percorsi scarsamente
produttivi che le impediscono di incidere quanto potrebbe sulla
corretta gestione delle ridotte risorse finanziarie a
disposizione delle istituzioni per evitare ogni aggravamento
della situazione debitoria". Così il presidente della Fondazione
Banco di Napoli, Orazio Abbamonte, nel corso della giornata di
studio - svoltasi con la partecipazione di esperti, giuristi e
studiosi oltre che del presidente dell'Anci e sindaco di Napoli,
Gaetano Manfredi - sul tema 'La Corte dei Conti e la tutela
della finanza pubblica: problematiche e prospettive nell'attuale
contesto istituzionale" svoltasi in collaborazione con la
Sezione Giurisdizionale per la Campania della Corte.
"È un dato di osservazione - ha ribadito Abbamonte - che le
istituzioni italiane soffrano spesso d'un deficit di
funzionalità che si manifesta in vario modo: dallo sperpero
delle risorse, all'inefficienza nelle risposte alle istanze per
le quali esse devono esercitare i loro compiti, all'incapacità
d'interpretare i segnali di disagio della Comunità nazionale, a
un eccesso di rivendicazioni corporative, al proliferare di enti
e regole che non rispondono ad alcuna effettiva necessità se
non, forse, a quella di creare ulteriori spazi di potere
autoreferenziale".
"La Fondazione Banco Napoli è da sempre il volano per riunire
grandi professionalità - ha sostenuto il presidente della
Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania,
Michele Oricchio - questa giornata non è un caso si svolga
proprio qui, e a Napoli, fucina di menti giuridiche elevate, per
riflettere sullo stato delle istituzioni e del ruolo della Corte
dei Conti. È stato fatto un importante ragionamento su come
conciliare le esigenze delle attività amministrative, con le
esigenze di buona spesa del danaro pubblico. Non dimentichiamo
che il danaro pubblico, che appartiene a noi contribuenti, se lo
si spende bene, è un vantaggio per tutti, in caso contrario la
ricaduta negativa danneggia non solo la società italiana, ma
soprattutto le generazioni future". (ANSA).
Abbamonte, le istituzioni spesso in deficit di funzionalità
Fondazione Banco di Napoli, confronto su ruolo Corte dei Conti