(di Aniello Sammarco)
(ANSA) - NAPOLI, 13 DIC - Dal ring al palcoscenico. Dai pugni
dati sul serio a quelli metaforici per combattere il bullismo.
La seconda vita di Patrizio Oliva è dedicata al teatro, ma è
sempre collegata all'attività sportiva che tante soddisfazioni
ha regalato, compreso l'oro olimpico e il titolo mondiale
conquistato in uno sport di fatica e contatto come il pugilato.
Quella fatica e soprattutto quel contatto che sono alla base del
tour che Oliva ha deciso di promuovere in tutta Italia, portando
in giro - insieme a Rossella Pugliese, che in scena interpreta
la mamma del campione - la sua vita fatta di pugni e
soddisfazioni, capaci di allontanare i pericoli della strada e
allo stesso tempo combattere il bullismo. Dopo Campania, Liguria
e Puglia, la tournée si chiude a Roma martedì 17 dicembre al
teatro Ghione. Prima la rappresentazione, poi il dibattito, al
quale parteciperà anche il ministro per lo Sport Andrea Abodi.
Del resto il progetto alla base del tour, realizzato
dall'associazione culturale Arteteca, gode del contributo del
Ministro per lo Sport e i Giovani, attraverso il Dipartimento
per lo Sport, con il patrocinio dell'Unione Stampa Sportiva
Italiana ed il sostegno di Union Gas e Luce.
Il programma vedrà l'esibizione teatrale di Oliva, a cui farà
seguito un dibattito che coinvolgerà con lui il ministro per lo
Sport e i Giovani Andrea Abodi, il giornalista sportivo e voce
storica del pugilato per la Rai Mario Mattioli, l'organizzatore
della tournée Maurizio Marino e Rossella Pugliese. Nel pubblico
saranno presenti gli alunni provenienti da diversi istituti
scolastici della Capitale. "L'obiettivo di questi
incontri-spettacolo e del successivo dibattito è il contrasto
dei comportamenti di violenza verbale, fisica e psicologica, il
cosiddetto bullismo giovanile - spiega l'organizzatore Maurizio
Marino - con la sensibilizzazione, l'educazione e la promozione
di un ambiente scolastico sicuro e accogliente, attraverso il
racconto dello sport e di un modello esemplare quale Patrizio
Oliva".
"Quello che più mi ha colpito nel corso delle tappe in giro per
l'Italia, indipendentemente dai territori, è stato il silenzio
in sala durante lo spettacolo - racconta Patrizio Oliva - Avere
centinaia di ragazzi delle scuole che seguono con una tale
attenzione uno spettacolo teatrale è raro ed è la conferma che
l'idea di questo progetto è vincente. La riprova l'abbiamo
avuta, tappa dopo tappa, con il dibattito post-esibizione, che
ha coinvolto decine di ragazzi in ogni occasione. È necessario
parlare un linguaggio a loro comprensibile, per farsi capire e
riuscire in qualche modo a smuoverne le coscienze, al fine di
ottenere un reale cambiamento. Quello messo in scena è uno
spettacolo che permette di far capire che si possono coronare i
propri sogni e avere risultati anche se si proviene da contesti
difficili come il mio. Molti ragazzi oggi si sentono avviliti
perché non vedono possibilità, ma con la mia storia dimostro
che, pur venendo dalle macerie della vita, si possono
conquistare risultati importanti, rifiutando anche il richiamo
della malavita. All'epoca non avevo neanche i soldi per
acquistare il biglietto dell'autobus e facevo ogni giorno
quindici chilometri per allenarmi e realizzare il mio sogno. Per
raggiungere il successo non ci sono scorciatoie ma solo lavoro,
fatica e sudore, a differenza di quanto ai giovani traspare
frequentando il mondo dei social. Le scorciatoie sono pericolose
e avvicinano alla criminalità, mondo dal quale una volta entrati
non si può uscire".
(ANSA).
Bullismo: dal ring al palco, seconda vita per Patrizio Oliva
Si chiude a Roma il tour dello spettacolo promosso per le scuole