Campania

Coordinatore Trapianti Campania,più donatori ma altri ne servono

"Negli ultimi tre anni innesti triplicati, più di 100 nel 2024"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 18 DIC - "Negli ultimi tre anni i trapianti di cuori in Campania si sono triplicati raggiungendo le prime posizioni in Italia, con una mortalità che si è ridotta sensibilmente fino ad arrivare a percentuali inferiori all'1%.
    La qualità dei professionisti c'è, la qualità delle strutture l'abbiamo. Occorre investire da una parte sulla affezione dei pazienti per le professionalità della Campania, dall'altra sulle implementazioni infrastrutturali di organico, di personale e anche tecnologiche". Lo ha detto Pierino Di Silverio, da settembre nuovo coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Campania, a margine del convegno al Monaldi sui 30 anni dal primo trapianto nella regione.
    "L'obiettivo ora - ha sottolineato Di Silverio - è di attirare persone sulla donazione degli organi. Un cittadino può comunicare prima della morte di essere donatore quando fa la carta di identità elettronica negli uffici anagrafici, ma anche attraverso un singolo foglio che mette in tasca in cui dica 'sono favorevole alle donazioni'. Quel foglio esprime la sua volontà in un settore in cui nel 2024 abbiamo già superato i 100 trapianti di organi singoli, nello stesso periodo dello scorso anno erano stati 90. Quindi abbiamo aumentato del 12% i trapianti singoli, abbiamo superato i 51 trapianti di fegato, siamo a più di 60 trapianti di rene di cui 4 quelli robotici, primi nel Mezzogiorno. Abbiamo ridotto del 10% la percentuale di rifiuto alla donazione, passando dal 47% al 38%. Ma questa grande crescita non basta, perché dobbiamo garantire a tutti coloro che hanno bisogno di un organo che arrivi in tempi brevi".
    "Nel prossimo futuro - spiega il coordinatore - vorrei che si creasse una grande comunità dei trapianti, con sede magari in diversi ospedali e che questa comunità potesse parlare essa stessa al cittadino perché io sono convinto che il messaggio importante che arriva da loro può convincere altri cittadini a donare. Oggi non c'è ancora reticenza, ma un problema di tipo culturale, comunicativo e anche informativo. La gente ancora oggi - conclude - associa la morte alla fine della vita e noi questo paradigma lo dobbiamo cambiare, dobbiamo associare la morte all'inizio di una nuova vita, attraverso il trapianto possiamo raggiungere quell'immortalità alla quale tutti noi aspiriamo con grande passione". (ANSA).
   

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