(ANSA) - NAPOLI, 20 DIC - "Solo 25 focolai su circa 750
allevamenti bufalini della provincia di Caserta e area cluster
ridotta a 4 Comuni. A distanza di poco più di due anni dalle
misure adottate dalla Regione Campania per superare il problema
brucellosi, in provincia di Caserta si registrano concreti
risultati molto positivi per il futuro della filiera bufalina,
settore particolarmente importante per la Terra di Lavoro e la
provincia di Salerno.
Un'azione concreta per soddisfare tutti gli imprenditori
agricoli che hanno subito ingenti danni". Così Nicola Caputo,
assessore all'Agricoltura della Regione Campania, nel corso
della conferenza stampa per illustrare i risultati delle
attività per l'eradicazione dalle malattie infettive delle
specie bovina e bufalina in alcune aree della provincia di
Caserta, alla presenza del supervisore del Piano di Eradicazione
regionale, Michele Chiara, e dei rappresentanti di Direzione
veterinaria regionale, Università degli Studi Federico II di
Napoli, Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici e
Servizi veterinari delle Asl.
Rispetto ai circa 450.000 capi bufalini presenti sul
territorio nazionale, oltre i due terzi si trovano in Campania,
in particolare circa 190.000 in provincia di Caserta e circa
115.000 nel Salernitano. Si tratta, quasi esclusivamente, di
allevamenti vocati alla produzione di latte di bufala destinato
alla trasformazione in mozzarella di bufala campana, che risulta
fra gli alimenti più controllati nelle filiere agroalimentari
italiane. "Trend positivo anche sul fronte del numero di
animali risultati infetti nel corso del 2024 - continua
l'assessore Caputo - che costituiscono meno del 2% rispetto al
patrimonio bufalino casertano, aumentato, rispetto al 2023, di
alcune migliaia di unità. Il piano di eradicazione della
brucellosi che abbiamo varato nel 2022, dunque, ci restituisce
dati molto incoraggianti che ci consentono di affermare che la
brucellosi è, finalmente, sotto controllo. Adesso non dobbiamo
demordere: bisogna continuare su questa linea perché è una
malattia subdola che può ricomparire all'improvviso".
Oggi la presenza del batterio brucella viene registrato solo
in 25 dei circa 750 allevamenti bufalini della provincia di
Caserta, ossia circa il 3,5% del totale. "Si tratta di
stabilimenti costantemente controllati e accompagnati nel
percorso di risanamento dalla squadra messa in campo dalla
Regione Campania". Settimanalmente, si tengono sessioni
formative gratuite in favore dei titolari delle aziende e degli
operatori di stalla, finalizzate ad aumentare i livelli di
biosicurezza e la capacità gestionale degli allevamenti. Le
operazioni di disinfezione vengono eseguite dagli operatori
sotto la guida dei medici veterinari del servizio sanitario
regionale. Due gli "sportelli" di ricevimento per gli
allevatori, uno a Cancello e Arnone presso la sede dei servizi
veterinari, e l'altro a S. Nicola la Strada, area ex Ciapi.
"È un risultato davvero importante, che è stato possibile
conseguire grazie all'impegno comune dei numerosi soggetti
coinvolti, coordinati e finanziati dalla Regione Campania.
Ancora una volta - conclude Nicola Caputo - la Regione onora
pienamente gli impegni assunti ed è vicina agli allevatori che
lavorano e producono uno straordinario prodotto. Continuiamo a
lavorare per supportare in ogni modo le nostre eccellenze
agroalimentari e le aziende campane. Stiamo lavorando
alacremente con tutti gli operatori del settore e con gli
esperti per raggiungere insieme lo stesso obiettivo: debellare
definitivamente la malattia e tutelare la salute dei nostri
agricoltori". (ANSA).
Brucellosi: Caputo, focolai e abbattimenti in netto calo
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