(ANSA) - NAPOLI, 15 GEN - Nell'ambito della rassegna 'We love
Enzo' torna in scena al Teatro Nuovo di Napoli sabato prossimo,
18 gennaio, alle 19 (in replica domenica 19) lo spettacolo
'Scannasurice' di Enzo Moscato, con Imma Villa, per la regia di
Carlo Cerciello. Presentato da Teatro Elicantropo Anonima
Romanzi, Scannasurice, evidenzia una nota, "è una sorta di
discesa agli 'inferi', post terremoto, di un personaggio
dall'identità androgina nell'ipogeo napoletano, dove abita,
all'interno di una stamberga, tra gli elementi più arcani della
napoletanità, in compagnia dei topi, metafora dei napoletani
stessi e dei fantasmi delle leggende metropolitane partenopee,
dalla Bella 'mbriana al Munaciello, tra spazzatura e oggetti
simbolo della sua condizione, alla ricerca di un'identità
smarrita dentro le macerie della storia e della sua quotidianità
terremotata".
A più di quarant'anni dal debutto nel 1982, il regista Carlo
Cerciello (ri)porta in scena "la potente lungimiranza e la
feroce attualità dello straordinario testo del drammaturgo
partenopeo", in cui protagonista assoluta, "reclusa" nella scena
creata da Roberto Crea, è Imma Villa, avvolta dal suono di
Hubert Westkemper, il disegno luci di Cesare Accetta e le
musiche originali di Paolo Coletta, con i costumi di Daniela
Ciancio.
"Ho scelto - così Cerciello nella nota - un testo in lingua
napoletana di un autore antioleografico per eccellenza come
Moscato, mettendo in scena il suo Scannasurice, scritto dopo il
terremoto del 1980, nell'intento di allontanarmi dalla malsana
oleografia di ritorno, che, nuovamente, appesta Napoli di
retorica e luoghi comuni, in una città che ha smarrito la
memoria stessa della sua vita culturale, seppellita dalla
banalità e dal conformismo". Nella nota si afferma ancora: "Il
personaggio fa la vita, 'batte'. È, originariamente, un
'femminiello' dei Quartieri Spagnoli di Napoli, ma i femminielli
di Enzo Moscato sono creature senza identità, quasi mitologiche.
Oltre l'identità sessuale, sono quasi magiche.
Da qui nasce la scelta di farlo interpretare a un'attrice,
naturalmente, oltre l'identità sessuale, rendendone evidenti
l'ambiguità e l'eccesso. Una volta smontata la sua appariscente
identità, indosserà la solitudine e la fatiscenza stessa del
tugurio in cui vive. Sarà cieca Cassandra, angelo scacciato dal
Paradiso, sarà maga, sarà icona grottesca e disperata, ma sempre
poetica. Nel finale, infine, si ucciderà". (ANSA).
Al Teatro Nuovo Imma Villa in 'Scannasurice' di Enzo Moscato
Dal 18 gennaio poesia teatrale, deliri e furori del protagonista