Campania

Violenza giovanile: D'Angelo (Spi Cgil), educare e prevenire

Il 30 gennaio incontro a Napoli nel Liceo 'Cuoco-Campanella'

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 25 GEN - "Una chiave per affrontare il problema della violenza tra adolescenti ed aiutare le vittime a superare queste esperienze traumatiche può essere l'educazione.
    La prevenzione è l'intervento primario e imprescindibile per limitare e combattere il problema della violenza tra adolescenti. Docenti e genitori dovrebbero educare i giovani al rispetto degli altri, aiutarli a gestire la rabbia e supportarli laddove conseguenze negative possano derivare da atti di violenza". Così Patrizia D'Angelo, segretaria Spi Cgil Campania-Napoli, illustrando il tema principale dell'incontro in programma nel capoluogo campano giovedì 30 gennaio (ore 10) al Liceo Scientifico-Linguistico Statale 'Cuoco-Campanella' nella sede di Largo Miracoli. "Abbandona la violenza e abbraccia la vita" è l'argomento intorno al quale discuteranno, dopo la relazione di D'Angelo, Adele Barile, dirigente scolastico del 'Cuoco-Campanella', Deborah Benincasa, docente e referente per la legalità, bullismo e cyberbullismo del 'Cuoco-Campanella', don Tonino Palmese, presidente Fondazione Polis, Luca Trapanese, assessore comunale alle Politiche Sociali, Teresa Esposito, assessore alle Politiche Sociali della Terza Municipalità, Delia Rocco, giurista-associazione 'La Valigia di Caterina', Simona Casale, Divisione anticrimine della Questura, Franco Tavella, segretario generale Spi Cgil Campania-Napoli, Claudia Carlino, segretaria nazionale Spi Cgil. L'incontro è patrocinato dalla Terza Municipalità.
    Secondo Patrizia D'Angelo "anche la comunicazione è fondamentale per intervenire positivamente su questo fenomeno: incoraggiare i giovani a comunicare i loro sentimenti e a parlare di eventuali problemi che potrebbero essersi verificati a scuola o tra amici, insegnare loro a risolvere pacificamente i conflitti e trovare risoluzioni a problemi sono certamente azioni da inserire tra le attività quotidiane a diversi livelli". "Occorre altresì sviluppare gli interventi di sostegno ai giovani che hanno subito violenza - prosegue la dirigente sindacale - ad esempio attraverso gruppi di supporto o terapie individuali al fine di aiutarli a superare i traumi e a rafforzare la loro autostima. Le azioni che si pongono in essere devono essere tempestive: se si sospetta che un giovane stia subendo violenza è importante intervenire immediatamente per garantire la sua sicurezza e fornire il supporto di cui ha bisogno. Questo può implicare la segnalazione alle autorità competenti o la richiesta di aiuto a un professionista del settore.
    Infine, è necessario "un adeguato coinvolgimento delle comunità: la comunità può giocare un ruolo importante nella prevenzione della violenza tra adolescenti, ad esempio organizzando programmi e attività di gruppo che incoraggino la cooperazione e il rispetto reciproco". "E' importante che la società in generale presti maggiore attenzione ai giovani e che li sostenga nella loro crescita e nel loro sviluppo - conclude D'Angelo - Questo può significare offrire opportunità di volontariato e di partecipazione a programmi di formazione per i giovani e incoraggiare le conversazioni sulla prevenzione della violenza e sulla risoluzione pacifica dei conflitti". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it