(ANSA) - NAPOLI, 14 FEB - "Roméo et Juliette" di Charles
Gounod, su libretto di Jules Barbier e Michel Carré, sarà per la
prima volta al Teatro di San Carlo di Napoli domani sabato 15
febbraio alle ore 20:00. Quattro le successive repliche in
cartellone, fino a martedì 25 febbraio.
La serie di debutti nella Stagione d'Opera 2024-25 prosegue. Lo
sarà anche per Giorgia Guerra, che firma la regia
dell'allestimento dell'ABAO Opera Bilbao e dell'Ópera de Oviedo,
e per Sesto Quatrini, che sarà sul podio per dirigere
l'Orchestra e il Coro del Massimo napoletano. Maestro del Coro è
Fabrizio Cassi. Le scene sono di Federica Parolini e i costumi
di Lorena Marín, mentre Fiammetta Baldiserri firma le luci.
Imaginarium Studio cura, infine, il video.
Nadine Sierra e Javier Camarena sono gli sfortunati amanti nati
dalla penna di William Shakespeare. Gianluca Buratto è Frère
Laurent, mentre Alessio Arduini interpreta Mercutio e Caterina
Piva Stéphano. Si aggiungono Mark Kurmanbayev (Capulet), Marco
Ciaponi (Tybalt) e Annunziata Vestri (Gertrude). Nel cast
vocale, anche gli allievi dell'Accademia di Canto del Teatro di
San Carlo: Yunho Kim (Le duc de Véron), Antimo DellʼOmo (Pâris),
Sun Tianxuefei (Benvolio) e Maurizio Bove (Grégorio).
La scena concepita per l'azione è "una cassa atemporale -
afferma Giorgia Guerra - perché il mito di Romeo e Giulietta ci
accompagna da centinaia di anni. Ma i costumi sono d'epoca e ci
riportano a quella che è l'ambientazione della storia voluta da
Shakespeare". Un contenitore in cui è presente "un elemento
molto importante che è visivamente una torre - spiega - che a
livello drammatico rappresenta la famiglia, il monolite della
famiglia, la presenza costante di queste famiglie rivali che
determinano tutta la storia di Romeo e Giulietta. All'inizio
sono molto incombenti e in maniera anche poderosa. Ho voluto
quindi che apparisse pesante anche la scenografia, come se fosse
cemento. Questa torre però viene 'profanata' dai giovani, con i
loro dubbi e poi con le loro scelte". La scatola scenica è
completata "tramite le proiezioni. C'è un grande lavoro di
proiezioni che chiamo musicali, perché danno un segno visivo di
quello che la musica ci dice".
È fin dagli anni della formazione che Charles Gounod rimase
colpito dal dramma di Romeo e Giulietta. Ne scrive nelle sue
Mémoires d'un artiste, dove ricorda il primo incontro con
l'opera shakesperiana: in una delle sale del Conservatorio di
Parigi, vide Hector Berlioz impegnato nelle prove della sua
trasposizione musicale: "Lì, m'inebriavo di questa musica
strana, appassionata, emozionata, che mi apriva degli orizzonti
così nuovi e dei colori così intensi".
Lavorerà sulla tragedia nel 1865 con i librettisti Barbier e
Carré, che avevano già dato vita al Faust. L'opera andrà in
scena nel 1867 al Théâtre-Lyrique di Parigi e riscosse
straordinario successo. Eugène Tarbet, su «Le Figaro», ne dirà:
"In questa nuova opera Gounod - molto ben assistito dai suoi
librettisti che questa volta hanno fatto con straordinaria
abilità il libretto - ha superato se stesso. Regna su questo
caos, che vi resta nella testa dopo un solo ascolto di una
simile opera, un ricordo di grandezza che domina tutto". (ANSA).
"Roméo et Juliette" debutta al Teatro San Carlo
Quattro le successive repliche in cartellone
