(ANSA) - TORRE ANNUNZIATA, 19 FEB - Oltre 800 reperti
archeologici risalenti al periodo compreso tra il VII secolo
a.C.
Nel corso delle operazioni, da ciò che si apprende, sono stati
sequestrati 819 reperti archeologici apuli, magnogreci e romani,
provenienti maggiormente da Campania e Puglia, risalenti al
periodo compreso il VII secolo a.C. e il V d.C.. Tra questi 675
monete archeologiche, prevalentemente in bronzo, alcune in
argento e in oro, ma anche 144 manufatti archeologici, in
bronzo, piombo e ceramici, oltre a undici sofisticati
metal-detector e a diversi strumenti per il sondaggio del
terreno.
I decreti di perquisizione, in tutto 19 le attività
effettuate, come spiegano dalla Procura sono stati emessi
nell'ambito di una complessa indagine, mirata a contrastare il
traffico illecito di beni archeologici. "Le indagini - sostiene
in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata,
Nunzio Fragliasso - espletate dalla Sezione archeologia del
reparto operativo carabinieri Tpc di Roma e coordinate da questa
Procura, hanno fatto emergere allo stato un vasto traffico
illecito di reperti archeologici, condotto da un'organizzazione
criminale ben strutturata, ricalcante la filiera tipica di
questo settore, a partire dai cosiddetti 'tombaroli', che
riforniscono di reperti scavati clandestinamente i ricettatori
di primo e secondo livello, i quali, a loro volta, alimentano il
mercato illecito, anche internazionale, della vendita di beni
archeologici". (ANSA).
Ottocento reperti antichi recuperati da carabinieri
Da Torre Annunziata decreti di perquisizioni in tre regioni
