(ANSA) - NAPOLI, 25 FEB - Nella sala De Sanctis di Palazzo
Santa Lucia, la Regione Campania, il Tribunale Civile e Penale
di Napoli, e l'Uiepe Campania, hanno siglato oggi un Protocollo
che ha la finalità di sensibilizzare la comunità sulle tematiche
dell'inclusione e promuovere la stipula di convenzioni per lo
svolgimento del lavoro di pubblica utilità (LPU) anche
nell'ambito del procedimento di Messa alla Prova, da parte delle
articolazioni regionali, con i Tribunali competenti. Piena
intesa e collaborazione sugli obiettivi comuni dei percorsi di
reinserimento sociale previsti dalla legislazione.
Il lavoro di pubblica utilità (LPU), anche nella messa alla
prova degli imputati maggiori di età (ai sensi dell'art. 168-bis
c.p.), è una prestazione non retribuita in favore della
collettività di durata non inferiore a dieci giorni, anche non
continuativi, affidata tenendo conto anche delle specifiche
professionalità ad attitudini lavorative dell'imputato, da
svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le
aziende sanitarie o presso enti o organizzazioni, anche
internazionali, che operano in Italia, di assistenza sociale,
sanitaria e di volontariato. Nell'ambito di un progetto
individualizzato di reinserimento sociale dei soggetti
sottoposti a provvedimenti dell'autorità giudiziaria, lo
svolgimento di concrete attività non retribuite a beneficio
della collettività non solo rappresenta la riparazione del danno
procurato alla società, ma soprattutto aiuta l'imputato a
rielaborare in senso critico la propria condotta deviante e ad
acquisire consapevolezza del valore sociale dell'azione
restitutiva. Cosa prevede il protocollo:
Il Tribunale penale e civile di Napoli si impegna ad essere
impulso di ogni azione organizzata con UIEPE Campania e Regione
Campania per la sensibilizzazione della Comunità alle
problematiche delle persone in area penali e per favorire la
stipula delle convenzioni locali per lo svolgimento del lavoro
di pubblica utilità.
L'Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna,
tramite i propri uffici territoriali, redige il programma di
trattamento, cura la conciliazione tra le esigenze del soggetto
in area penale e la sede operativa territoriale della Regione
Campania; fornisce alle sedi operative locali della Regione
tutti i chiarimenti e le delucidazioni necessarie; favorisce i
contatti tra le sedi operative e i tribunali di competenza;
supporta le sedi operative ai fini della stipula della
convenzione.
La Regione individua il numero massimo di soggetti in area
penale che possono essere inseriti contemporaneamente nei
servizi facenti capo alle sedi operative; specifica le tipologie
di attività da far svolgere in concreto; per ogni sede operativa
indica un referente cui l'UEPE possa rivolgersi per acquisire
informazioni sull'andamento del soggetto. (ANSA).
Lavori di pubblica utilità per detenuti, siglato protocollo
Tra regione, tribunale e uiepe
