(ANSA) - NAPOLI, 18 MAR - Arriva la Lega a Napoli e a Città della Scienza, il polo culturale con sede a Bagnoli scelto dal partito di Salvini per ospitare venerdì prossimo la seconda tappa precongressuale "Tutto un altro mondo, tutta un'altra sicurezza, la sfida della legalità", i lavoratori iscritti alla Cgil prendono le distanze dall'appuntamento che prevede la presenza - oltre che dello stesso Salvini - anche dei ministri Piantedosi e Valditara.
"Il prossimo 21 marzo la Lega terrà un'iniziativa a Città della Scienza", si legge in una nota diffusa dal Comitato iscritti Cgil.
Non tarda la replica del Carroccio, affidata a una nota di Severino Nappi, capogruppo della Lega al Consiglio regionale della Campania, e a un'altra del coordinatore regionale del partito Gianpiero Zinzi. "Voglio ricordare ai lavoratori Cgil che quando si verificò l'incendio che distrusse Città della Scienza, furono gli uomini di questo partito a impegnarsi per primi e ad agire per garantire i livelli occupazionali e la ripartenza del polo culturale di Bagnoli". "Dopo quell'azione di rinascita - ricorda Nappi - soltanto il buio: con la sinistra quel complesso si sta lentamente logorando in un 'cupio dissolvi'. Per il resto, la storia di Matteo Salvini e della Lega si caratterizza anche e soprattutto per la tutela dei lavoratori, delle persone che sono indietro e di chi ha bisogno più degli altri del supporto delle istituzioni. Gli iscritti alla Cgil vengano a prenderne atto e contezza. Noi invitiamo loro e chiunque sia interessato davvero, senza demagogia e ipocrisia, a ragionare sui temi della sicurezza, della legalità, della vivibilità e dello sviluppo, tutti valori che 30 anni di sinistra hanno fatto dimenticare ai napoletani e ai campani". "La Cgil - osserva invece Zinzi - ha sentito forte il desiderio di comunicarci che i suoi iscritti non prenderanno parte all'evento della Lega a Città della Scienza il prossimo venerdì. Bene, un motivo in più per esserci e rilanciare con forza le nostre idee e proposte per garantire ai cittadini campani strade, città, vite più sicure e dove il rispetto dell'ordine pubblico e delle regole prevalgono su violenza, criminalità e sopraffazione. La sfida della legalità, specie in un territorio in cui la criminalità organizzata è una realtà radicata, è una questione troppo importante da doverla ridurre ad una battaglia politica che il sindacato invoca, sfoderando l'arma dell'inclusività. Un atteggiamento che ci sembra arrogante e che non ci si aspetterebbe da chi si professa inclusivo a parole, mentre con i fatti si dissocia e discrimina".(ANSA).