Campania

L'umanesimo tecnologico secondo Siciliano e Colace

'Le meraviglie del possibile' al Liceo Pascal di Pompei

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 20 MAR - Quinto appuntamento del ciclo *Comunicare al tempo dell'intelligenza artificiale*, fortemente voluto dalla Dirigente, Prof.ssa Filomena Zamboli, e curato dalla Prof. ssa Maria Cutolo.
    Nell'aula De Simone del Liceo, l'incontro con i professori Francesco Colace, ordinario di Informatica presso il dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università degli studi di Salerno, e Bruno Siciliano, ordinario di Automatica e Robotica presso l'Università Federico II di Napoli, si è trasformato in un happening di straordinario valore formativo.
    Sono state illustrate alcune fra le innovazioni più importanti nel campo dell'informatica e della robotica, ambito nel quale Bruno Siciliano è una vera e propria leggenda vivente, conosciuta, ammirata e soprattutto studiata in tutte le università e i centri di ricerca del mondo. Gli studenti sono stati guidati in un percorso che ha mostrato come quelli che fino a ieri sembravano essere solo parti dell'immaginazione fantascientifica più spinta oggi siano diventati realtà. Gli esoscheletri, per esempio, artefatti che supportano e coadiuvano il corpo umano, consentendogli di accedere a funzioni che gli sarebbero precluse a causa di patologie invalidanti. Si pensi anche alle applicazioni della robotica alla chirurgia o alla diagnostica invasiva. Sono ambiti nei quali Siciliano e la sua équipe di ricerca stanno raggiungendo traguardi straordinari, di importanza cruciale per la salute. Nell'incontro sono stati toccati anche temi che vanno al di là dell'ambito strettamente tecnologico: la prospettiva di un umanesimo digitale, la questione del 'limite' che il ricercatore deve saper sempre adottare, ponendosi il problema delle applicazioni e delle implicazioni della propria scoperta; l'urgenza di non demonizzare la tecnologia ma di apprezzarne appieno le potenzialità di miglioramento della vita delle persone. Molto stimolante, per l'uditorio, il motto "Keep the Gradient" che Siciliano ripete ai suoi studenti perché lo facciano proprio.
    Significa che bisogna sempre perseguire l'obiettivo più alto possibile, non autocensurare le proprie ambizioni. Non è detto che si arrivi necessariamente al risultato sperato, ma è il solo viatico per migliorare e migliorarsi. L'incontro con i due studiosi ha fatto comprendere agli studenti del Pascal intervenuti che si può fare ricerca e innovazione rimanendo al Sud e che negli atenei campani è impartita una formazione di livello altissimo. Si è evinto ancora una volta che la migliore arma strategica per un Paese è la ricerca nella quale bisognerebbe investire molto di più dell'attuale, magrissima, quota di PIL. (ANSA).
   

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