(ANSA) - NAPOLI, 03 OTT - E' partita a Bagnoli la
sperimentazione del progetto europeo Life Sidremed, effettuato
con tecnologie all'avanguardia sui fondali dell'ex area
industriale di Napoli. Il progetto è cofinanziato dalla
Commissione Europea per oltre 1.
La sperimentazione si basa sull'utilizzo di microrganismi e
corrente elettrica (attività batterica stimolata da sistemi
elettrocinetici) per diminuire la concentrazione di contaminanti
nei sedimenti marini, di fatto uno degli elementi più complessi
delle bonifiche riguardanti gli ex-siti industriali. Il
progetto, si legge in una nota, si pone l'obiettivo di fornire
una soluzione sostenibile ambientale ed economico alla bonifica
dell'area costiera del Sito di Interesse Nazionale (SIN)
Bagnoli-Coroglio. Il progetto Life Sedremed punta a una
soluzione alternativa per affrontare un intervento complesso e
con elevati costi come quello attualmente utilizzato, che
prevede la rimozione meccanica dei sedimenti contaminati.
Inoltre, i risultati del progetto contribuiscono a definire
elementi utili ai fini della predisposizione di specifiche
tecniche e normative per la gestione e la bonifica dei sedimenti
contaminati che mancano oggi in Italia e in Europa. I partner
del progetto svilupperanno un prototipo, che sarà sperimentato
prima in laboratorio e poi sul campo, per applicare
microrganismi all'interno dei sedimenti che hanno la capacità di
mettere in atto processi di biorisanamento, capacità
ulteriormente incrementata con la trasmissione di corrente
elettrica. L'esito positivo di questa sperimentazione potrà
contribuire a sviluppare un approccio innovativo al tema del
risanamento dei sedimenti marini con bassi impatti
sull'ecosistema e riduzione dei costi, eliminando le fasi di
dragaggio e trattamento/conferimento di sedimenti contaminati.
Il progetto è il risultato di una partnership di respiro
europeo: oltre alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, partecipano
Invitalia, soggetto attuatore del PRARU dell'area di
Bagnoli-Coroglio, e due aziende tecnologiche: Idrabel (Belgio)
ed Ekogrid (Finlandia). Del monitoraggio dei risultati
ambientali sono incaricate la Isodetect (Germania) e
l'Università Politecnica delle Marche. A concludere il quadro,
la startup Nisida Environment (Italia), che gestisce gli aspetti
di divulgazione, comunicazione e replicazione del progetto.
Il progetto punta anche a sensibilizzare la cittadinanza
sulle complessità connesse al risanamento del mare: metodologie
e conoscenze che emergeranno potranno essere replicate in altri
siti industriali dismessi su applicazioni di bonifica di
sedimenti fluviali, suoli, falde acquifere. "La Stazione
Zoologica - spiega Donatella De Pascale, Direttrice del
Dipartimento di biotecnologie marine ecosostenibili - è motivata
a coordinare questo progetto, dal forte respiro internazionale
grazie alla presenza nel consorzio di prestigiosi partner
stranieri, un avanzamento nelle i tecnologie ecosostenibili per
il biorisanamento del sito di Bagnoli". Filippo De Rossi,
sub-commissario di Bagnoli, sottolinea: "i risultati delle
attività previste potrebbero contribuire ad un significativo
avanzamento nelle tecniche di risanamento ambientale dei
sedimenti marini con impatti positivi anche sulle attività in
corso e programmate a Bagnoli". (ANSA).
Bagnoli: parte esperimento Ue su tecnica biorisanamento mare
Progetto Life Sedremed 1,4 mln su fondali ex area industriale
