Campania

Farmaci innovativi, Campania leader in Italia dopo la Lombardia

I dati in un forum di Motore Sanità

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 20 LUG - Dopo la Lombardia la Campania è la Regione in Italia che detiene il migliore utilizzo dei fondi ministeriali nazionali per l'innovazione e per l'accesso precoce al farmaco innovativo in particolare per pazienti oncologici e malati rari per i quali spesso le scelte terapeutiche sono molto limitate e quelle disponibili possono determinare una svolta nella storia clinica dei pazienti. Il dato emerge dal focus della seconda edizione della midsummer school "L'accesso all'innovazione come trovare risposte a bisogni sempre più urgenti" di Motore Sanità, che si è appena concluso a Roma.
    "Rendere sostenibili le terapie innovative - sottolinea Ugo Trama responsabile delle politiche del farmaco della Campania - è un impegno che la Regione si è assunta con una serie di norme già dal 2017 quando sono stati istituiti i Fondi per l'accesso ai farmaci innovativi per l'epatite C che hanno cambiato lo scenario di cura e di esiti per questa patologia". Da quel momento la Regione Campania ha programmato l'erogazione dei fondi dedicati alle terapie innovative investendo in innovazione attraverso i propri centri di riferimento esperti.
    Il Santobono con la Uoc di Neurologia è stata la prima, a livello nazionale, nel 2020, a partire con il trattamento dei bambini affetti da Sma di tipo 1 con una "Advanced Therapies Medicinal Products" dal costo di poco inferiore ai 2 milioni di euro, Onasemnogene abeparvovec; nel 2021, per questa stessa patologia e farmaco, sono stati trattati 10 bambini, nel 2022 sono 5 e nel 2023 sono stati 3, per un totale di 18 trattamenti e 34 milioni di euro investiti. Il Santobono ha ricevuto dalla Regione un anticipo di cassa di circa 5 milioni di euro solo per il 2021 e così via per gli altri anni. Lo stesso è avvenuto per l'Oculistica della Vanvitelli per la terapia genica di una forma di cecità ereditaria (malattia rara) con cui sono stati trattati ben 38 pazienti (anni 2021-2023) quasi tutti provenienti da altre regioni con un costo di circa 20 milioni di euro. Nel 2022 sono stati 80,5 i milioni di euro erogati dalla Regione in acconto ai trattamenti da effettuare nel 2023, rispettivamente 49 milioni per farmaci oncologici e 31 milioni per i non oncologici (malattie rare).
    Dai dati dell'Osservatorio Iqvia emerge che a livello nazionale nel 2022 sono state rimborsate 73 nuove indicazioni, principalmente in oncologia (24) e onco-ematologia (9), e 26 nuovi principi attivi, di cui 7 caratterizzati da innovatività piena e 5 da innovatività condizionata. A livello regionale, al 1° gennaio 2023 il tasso di disponibilità dei nuovi farmaci rimborsati varia dal 4% osservato in Sardegna al 96% registrato in Lombardiacon una media nazionale che si attesta a circa il 50%. Tra le regioni più virtuose emergono la Lombardia con il 96% dei farmaci disponibili, seguita dalla Liguria e dal Piemonte (71%), dalla Sicilia (67%), dalla Puglia (63%) e dalla Toscana (63%). Ma la Campania dopo la Lombardia è quella che utilizza di più e meglio i fondi per la rimborsabilità dei farmaci innovativi attestandosi all'80 per cento.
    Sempre secondo i dati Iqvia, i tempi medi di accesso regionale per i farmaci ospedalieri (fascia H), in seguito all'approvazione della rimborsabilità Aifa, variano nel 2022 dai 3 ai 5 mesi. Seppur in netto miglioramento rispetto agli anni precedenti (nel 2020 il range era dai 3 agli 9 mesi di media), questo processo inevitabilmente allunga le tempistiche della disponibilità dei farmaci per i pazienti. Inoltre, c'è molta variabilità intra-regionale dei tempi di accesso. Infatti, tutte le Regioni registrano maggiori tempi di accesso per i farmaci orfani e in alcune Regioni per farmaci con registri di monitoraggio associati, probabilmente legati a una maggiore complessità gestionale (per esempio definizione dei centri prescrittori, procedure autorizzative per i clinici prescrittori, implementazione dei sistemi di monitoraggio e rendicontazione dei consumi e dei payback).
    "Il peggior farmaco è quello che non riesce ad arrivare al letto del malato o che si arriva con ritardo - avverte Claudio Zanon direttore scientifico di Motore Sanità - abbiamo per questo avviato un monitoraggio nelle varie regioni per verificare le differenze e rendere comuni le esigenze di uguale accesso all'innovazione nell'interesse dei pazienti. Ci sono tumori in metastasi che spostano da 6 mesi ad anni i tassi di sopravvivenza eppure ci mettono fino a due anni ad arrivare ai malati e nel frattempo i pazienti muoiono. Quando un'innovazione è comprovata, accettata da tutto il mondo, deve arrivare in tempi rapidi ai cittadini e non è accettabile che l'Aifa dopo il via libera di Ema svolga daccapo tutte le procedure preliminari all'autorizzazione e immissione a carico del Servizio sanitario nazionale".
    L'obiettivo è £esplorare il futuro dell'ingresso dell'innovazione in Italia, a partire da una nuova ristrutturazione dell' Agenzia Italiana del Farmaco che dovrà sempre di più affrontare tematiche importanti quali la genetica molecolare, le terapie targhetizzate, i farmaci agnostici e orfani, quelli per la malattie rare e soprattutto dovrà accelerare l'entrata di farmaci innovativi nel nostro Paese" conclude Zanon "e pensare a una nuova filiera di politica industriale in Italia per quanto riguarda la salute nel suo complesso, tenendo conto che comperiamo più di 55 miliardi di farmaci e dispositivi utili al Servizio Sanitario Nazionale e dipendiamo completamente dall'estero. Io credo che, così come ha fatto la Germania, sia necessario attivare una collaborazione tra pubblico e privato per sviluppare ancora di più la ricerca nel nostro Paese e in parte anche la produzione di quello che serve per il mondo della salute". (ANSA).
   

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