Campania

IIA: Ricci; "De Luca prenda posizione su vertenza"

Il segretario generale Cgil Napoli Campania: "Molto preoccupati"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 15 MAG - "Sulla vicenda IIA siamo molto preoccupati. Qualcuno si era illuso che con i nuovi investimenti, con lo sblocco dei fondi PNRR, con una politica che guarda alla transizione in un settore strategico come l'automotive, si fossero risolti i problemi. Invece non è così.
    Siamo preoccupati, perché l'affidabilità della proposta su cui stanno lavorando il ministero e il Governo non ci convince. Ed è per questo che le lavoratori e le lavoratrici di Flumeri sono in lotta permanente. Pensiamo che questo stabilimento rappresenti una valore aggiunto nella grande storia industriale dell'Irpinia e non può essere lasciato nell'incertezza. Noi faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada. Accanto alla lotta e alla mobilitazione, stiamo facendo pressione sulla Regione Campania affinché prenda una posizione su questa vertenza. In Emilia Romagna, l'assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla ha assunto una posizione, per nome e per conto della giunta nei confronti del Governo e dell'azienda. Noi vogliamo la stessa determinazione e la stessa chiarezza da parte della Regione Campania affinché assuma a sè la vertenza, così come ha fatto con altre vertenze". Lo ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, rispondendo alle domande dei giornalisti ad Avellino dove si è tenuto un seminario della Slc Cgil Napoli Campania sui temi dei 4 referendum proposti dal sindacato su appalti, licenziamenti e precarietà.
    "Su Jabil - ha proseguito Ricci - siamo a un punto di svolta drammatico perché non ci sono certezze. È una multinazionale alla quale non si pongono freni su scelte incomprensibili in un settore strategico che fa parte del futuro. Anche su questa vertenza - ha promesso - venderemo cara la pelle. Se non si crea un sistema tra imprese sane e istituzioni e non si pressa il governo, sarà una battaglia persa. E questo - ha concluso - non possiamo permettercelo". (ANSA).
   

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