(ANSA) - NAPOLI, 06 AGO - "La risposta del decreto
Ricostruzione all'emergenza bradisismo nei Campi Flegrei è
inadeguata, insufficiente e, per altri versi, assoluatamente
preoccupante sul piano sociale". A sostenerlo sono Nicola Ricci
e Raffaele Paudice, rispettivamente segretario generale e
componente della segreteria della Cgil Napoli e Campania,
secondo i quali si tratta di "un provvedimento che non coglie la
sostanza vera della situazione che si è creata e che si va ad
aggravare nel comprensorio flegreo, con seri rischi per l'intera
area metropolitana di Napoli". "Le risorse destinate, scadenzate
nel tempo, sono - precisano Ricci e Paudice - assolutamente
insufficienti per gli investimenti da mettere in campo per il
recupero e la messa in sicurezza degli edifici pubblici e
privati danneggiati dalle continue scosse. I frequenti sciami
sismici che si sono verificati e si verificheranno, se non si
prevedono interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
con l'urgenza del caso e la continuità necessaria, metteranno a
dura prova la resistenza delle strutture, abitative e non,
dell'area". "Il Decreto inoltre - aggiungono Ricci e Paudice -
non risponde in maniera adeguata alla emergenza che stanno
vivendo le famiglie sfollate a seguito delle ultime scosse. Ad
esse sono destinati contributi, limitati nel tempo, per una
ricerca autonoma di nuova abitazione che oltre ad essere
impensabile, dato il mercato degli affitti, è inaccettabile sul
piano sociale che ha il sapore dell'ennesima gentrificazione
prefigurando uno spopolamento del territorio che l'area flerea e
in particolare il centro storico di Pozzuoli già hanno vissuto
alla metà degli anni '80 con effetti drammatici". "È necessario,
invece - secondo la Cgil Napoli e Campania - che le famiglie in
tempi ragionevoli ritornino nelle loro case e a tal fine vanno
investite le risorse giuste per l'eliminazione degli ordini di
sgombero e il ripristino dell'agibilità e abitabilità. Il
decreto contiene anche la nomina di un Commissario che,
oggettivamente, con le scarse risorse disponibili e le stesse
modalità del Decreto, potrà fare ben poco se non, ancora una
volta, espropriare gli Enti e Amministrazioni locali della
podestà urbanistica. La convivenza con il sisma non riguarda
solo gli edifici. Quello che è a rischio è il mantenimento e lo
sviluppo di un intero tessuto sociale. Occorre prestare
attenzione e sostenere le attività produttive dal presente
precario e dalle prospettive non certo rassicuranti, difendere
le realtà locali nelle loro totalità. Garantire i diritti
sociali, soprattutto quelli della salute evitando qualsiasi
ridimensionamento delle prestazioni sanitarie pubbliche".
"Dopo anni di condoni e un uso sconsiderato del suolo -
concludono Ricci e Paudice - occorre mettere mano ad un piano di
interventi che consenta la permanenza sul territorio degli
abitanti, delle attività produttive e della vita sociale,
economica e culturale, attraverso controlli preventivi e
costanti della stabilità degli edifici pubblici e privati con
certificazioni e anche attraverso una manutenzione urbana e
territoriale e continua. Il Decreto, a nostro avviso, non ha
assolutamente questo respiro, sia per le risicate risorse, sia
per visione limitata di una realtà complessa come quella
dell'area dei Campi Flegrei anche sul piano sociale e non solo
emergenziale". (ANSA).
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