(dell'inviata Cinzia Conti)
(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA, 25 LUG - Pupazzi pelosi e di
stoffa che alle mamme e ai papà fanno tornare in mente Topo
Gigio, Uan, Dodò e anche i Muppets, Tata e Meme due "umani"
pazzerelli e duttili e un team editoriale che lavora molto tempo
su ogni singolo contenuto confrontandosi con gli esperti. Il
primo obiettivo è divertirsi, ma anche parlare di cose
importanti, come la differenza e la parità di genere oppure la
violenza e addirittura la guerra.
"Ai bambini, anche così piccoli, si può parlare di tutto, ma
si devono trovare i modi e le parole giuste. La nostra è una
sfida coraggiosa perché una puntata dura venti minuti e
catturare e mantenere la loro attenzione è un bell'impegno"
spiegano il direttore editoriale Luca Iavarone e Tony Scarfì che
interpreta Tata. "È un format complesso, - aggiungono - perché
da un lato è dalla parte delle bambine e dei bambini e quindi
punta a farli divertire e a farli ridere, a preoccuparsi dei
loro micro-drammi quotidiani. Dall'altro lato è un format che
guarda anche ai genitori e quindi ha una linea pedagogica
verificata con il patrocinio dell'Università Federico II di
Napoli, dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali. Insomma
una puntata di Metamostri vuole essere cibo sano per le nuove
generazioni, un programma di cui ci si può fidare. Lavoriamo
tantissimo sulla linea pedagogica e in un marasma come quello di
internet, pieno di contenuti spazzatura o semplicemente stupidi
e dove è sempre più difficile trovare il giusto equilibrio tra
connessione e disconnessione, era giunta l'ora di avere un
format con un progetto editoriale fatto di autori ma anche di
esperti. A noi comporta una serie di verifiche molto importante
e complicate, dalla fase di ideazione".
Un esempio è la puntata proposta ai piccoli giffoner "Femmine
vs Maschi", dedicato all'autodeterminazione di bambine e bambini
per combattere la differenza di genere. "Basta bambole per le
bambine e macchinine per i bambini. Non ci sono giochi da maschi
o da femmine, ma solo giochi che ci piacciono o che non ci
piacciono", ha sottolineato Tata tra l'entusiasmo del pubblico.
Un altro dei temi, sempre alla loro portata, è quello contro la
violenza. "Di quanto sia brutta la guerra - spiegano - non
abbiamo ancora parlato ma abbiamo già realizzato una puntata in
cui si spiega che a volte quando qualcuno fa il cattivo o il
prepotente non serve per forza reagire male ma può bastare un
fiore o un atto gentile per farlo smettere".
I nomi dei Metamostri derivano dalla parola "pupazzo"
declinata nelle lingue del mondo: Bab viene dall'ungherese bàb,
Kika dallo swaili kikaragosi, Bumba dal somalo boombaleed, Fanto
dal portoghese fantoche, Pupa dal siciliano pupo. I 5 puppets
protagonisti dello show, rappresentano diverse personalità,
corpi e fragilità, create per aiutare i bambini a immedesimarsi
sviluppando l'empatia. (ANSA).
>ANSA-BOX/Metamostri, ai bimbi con modi giusti si parla di tutto
Dalla parìtà di genere alla violenza il format su Youtube