Campania

Malattia e tanto amore, Vorrei entrare nel sole sarà anche film

La Fondazione Bullone presenta un teaser a Giffoni

Redazione Ansa

(dell'inviata Cinzia Conti) (ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA, 28 LUG - Il sole che dovrebbe risplendere sicuro e forte sull'infanzia e sull'adolescenza, ogni tanto è oscurato. Da tumori, sieropositività, disturbi alimentari con tutto il loro carico di pesanti cure, medicinali e preoccupazioni. Cose che spaventano e destabilizzano da grandi, figuriamoci all'inizio dell'avventura della vita. I ragazzi di Giffoni, come sono soliti fare, non si tirano indietro neanche quando il percorso è accidentato e la lotta si fa dura, anzi è lì che danno il loro contributo più forte, e accolgono i ragazzi della fondazione 'Il Bullone' giunti con il loro vulcanico fondatore Bill Niada a presentare 'Vorrei entrare nel sole - Prove di un film che verrà', un documentario diretto da Giacomo Mondadori e prodotto da Adler Entertainment. Si tratta in realtà un teaser di un progetto ben più ampio, che si concretizzerà in un film di prossima produzione, di cui è attualmente in scrittura la sceneggiatura, che si rifarà all'omonimo romanzo scritto da Bill Niada.
    "La fondazione - spiega Niada - nasce da un percorso della mia vita. Avevo una bambina che si chiamava Clementina: si è ammalata a dieci anni di tumore ed è mancata. Da lì, con mia moglie, abbiamo iniziato a fare una fondazione che si occupa di portare i bambini malati di cancro a dirvertirsi. Poi successivamente quando crescono e devono entrare nella vita, devono lavorare ad avere delle relazione e abbiamo pensato di fare un'altra fondazione per aiutarli quando anche sono più grandi. Ora - racconta con orgoglio - è diventata un gruppo grandissimo di persone giovani che arrivano da varie malattie e che hanno come obiettivo quello di andare oltre". E per andare oltre, al Bullone c'è uno spazio di incontro e coesione, dove potersi sentire liberi di esprimere le proprie considerazioni e idee. Un vero e proprio laboratorio di progetti e iniziative in continuo movimento e già tante sono le realizzazioni della fondazione, come il giornale mensile Il Bullone, a cui il gruppo lavora sotto la guida dell'ex caporedattore del Corriere della Sera Giancarlo Perego.
    "Cosa aspettarsi da questo film? Emozioni, riflessioni e amore. È una storia di incontri, di relazioni che hanno fatto nascere rapporti straordinari. La fondazione accoglie ragazzi che hanno avuto percorsi di malattia importanti. La fondazione li accoglie dagli ospedali e attraverso relazioni buone che mettiamo in circolo, ispirandoli, facciamo sì che la malattia passi in secondo piano. Il fare diventa predominante, la malattia comincia a morsicare meno e i ragazzi si riappropriano delle loro relazioni e della loro vita" dice Niada. E spiega: "Il libro racconta la storia di un'amicizia sentimentale tra due adolescenti malati, Luca e Alice. Lui è affetto da cancro, lei soffre di anoressia. Un'amicizia intima e struggente che li fa andare oltre ai loro problemi".
    "Ne stiamo sviluppando un film per il cinema, ci è piaciuto molto il libro di Bill, la storia, tutto il suo mondo, la complessità, la bellezza, la grandezza della sua attività.
    Abbiamo ingaggiato già delle sceneggiatrici molto brave, Marta e Ilaria Storti, e abbiamo previsto la partecipazione attiva dei ragazzi de Il Bullone, il cui contributo sarà fondamentale per la realizzazione di questo film" spiega il produttore Stefano Savastano. "Quando è nato il progetto del documentario, un paio di mesi fa, siamo andati a una delle riunioni redazionali de Il Bullone e raramente ho avvertito tanta energia e voglia di fare - ha detto infine il regista Giacomo Mondadori, anche lui presente a Giffoni con tutta la squadra - e questo spirito l'ho ritrovato in tutte le attività che mette in piedi la Fondazione e mi sono ritrovato a seguire il suo flusso". (ANSA).
   

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