Campania

De Luca, recupero Bagnoli andava finanziato con risorse statali

"Grazie a furbata ministero si levano risorse ai comuni campani"

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 12 LUG - "Bagnoli è importante, il problema però è chi deve finanziare il recupero di Bagnoli che è sito d'interesse nazionale, ed era ragionevole e perfino doveroso pensare che a finanziare l'opera di recupero del sito si provvedesse con la parte dei fondi di coesione attribuiti allo Stato. Mentre invece ci chiedono di finanziarla togliendo dai 6 miliardi che ci spettano 1,2 miliardi che sono della Regione".
    Dal suo appuntamento social del venerdì, il governatore campano Vincenzo De Luca ha ripercorso tutte le tappe della vicenda relativa all'attesa firma del piano di Coesione, 6 miliardi di euro destinati alla Campania ancora in sospeso.
    "Questa operazione - ha sottolineato De Luca - non è neutra perché vuole dire che dobbiamo togliere opere per 1,2 dal programma approvato a ottobre dal Cipes. Per la furbata del ministero - ha proseguito il Governatore - si tolgono ai comuni della Campania 1,2 miliardi di euro: sono già stati eliminati 60 milioni destinati alla linea 10, 350 per il collegamento ferroviario Afragola-Stazione Centrale; altri 120 per la linea 1 della metropolitana; 100 milioni per la riqualificazione di piazza Garibaldi a Napoli; 50 milioni per il patrimonio culturale e religioso e poi i fondi sicurezza, i porti, 350 milioni per il trasporto residuo delle ecoballe, l'impianto di compostaggio di Ponticelli, 200 milioni destinate alle imprese campane, i contributi al comparto bufalino".
    "Complessivamente - conclude De Luca - vengono sottratti 1200 milioni di euro per coprire Bagnoli. E' francamente sconcertante, vengono sottratti 1,2 miliardi ai comuni della Campania, perché il governo non caccia un euro per un sito che è di competenza nazionale. Bagnoli va finanziata - ribadisce De Luca - il problema è non togliere queste risorse al Sud e utilizzare invece le risorse nazionali". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it