(ANSA) - NAPOLI, 17 DIC - Il tumore prostatico in Italia è la
seconda causa di neoplasia dopo il tumore mammario e 564.000
sono le persone in vita dopo aver ricevuto una diagnosi, con
36.
"La ricerca clinica associata alla migliore organizzazione dei
percorsi assistenziali - spiega l'oncologo - rappresenta uno dei
principali obiettivi della nostra U.O.C. di Oncologia. Oggi
abbiamo oltre 14 trial clinici internazionali in corso, in
particolare sui tumori della prostata e della vescica che
proiettano la nostra struttura di oncologia tra le migliori in
Italia». Un reparto, quello diretto da Facchini, che nell'ultimo
anno ha raggiunto volumi veramente importanti: 24.000 triage
Covid, oltre 2.200 valutazioni di pazienti avviati a trattamento
chemioterapico, immunoterapico e target therapy e impianto di
oltre 300 accessi venosi centrali. Il meeting conclude un anno
di intensa attività scientifica che ha prodotto la realizzazione
di 10 eventi formativi ECM in ambito oncologico e la
pubblicazione di oltre 20 lavori su riviste scientifiche
internazionali ad alto impact factor".
Tra i vari studi che vedono coinvolta anche l'Unità operativa
guidata da Gaetano Facchini, che da poco ha anche ottenuto la
certificazione ISO-9001:2015 per la qualità dei propri servizi
assistenziali e di ricerca clinica, ce ne sono alcuni che
potrebbero veramente cambiare la vita di moltissimi pazienti
È il caso, ad esempio, dello studio AMPLITUDE che, spiega
l'oncologo, "sta valutando la combinazione della terapia
ormonale più nuovi agenti ormonali e nuove molecole in pazienti
con particolari mutazioni genetiche nella fase metastatica
ormono-sensibile. Questo studio deriva da ricerche precedenti
che hanno dimostrato come alcune molecole target funzionino
molto bene in pazienti con determinate mutazioni. Grazie alla
sperimentazione sarà possibile verificare l'efficacia di questa
nuova combinazione, ma anche valutarne la tossicità, la
tolleranza e l'impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Non
meno importanti sono gli studi "MK3475-641" e "IMP4297-302".
Nomi un po' complessi, dietro i quali si celano prospettive
entusiasmanti. «Lo studio MK3475-641 - prosegue Facchini -
valuta nei pazienti con tumore prostatico metastatico resistente
alla castrazione l'associazione di nuovi agenti ormonali con
immunoterapia, mentre lo studio IMP4297-302 valuta
l'associazione con la nuova molecola target PARP-inhibitor.
Questo significa dare una speranza in più ai nostri pazienti".
Durante il meeting, dunque, gli specialisti affronteranno i
nuovi approcci terapeutici chirurgici, radioterapici e di
terapia medica standard ed innovativa nel trattamento del tumore
della prostata avanzato. Un lavoro che oggi, nelle realtà
d'eccellenza, non può che valorizzare il team multidisciplinare
costituito da urologi, radioterapisti, oncologi. Un lavoro che
si avvale dell'organizzazione del Gruppo Oncologico
Multidisciplinare del tumore prostatico e della Rete Oncologica
Campana che ha realizzato un moderno percorso di gestione
ospedale-territorio. Di questi giorni, e non è un caso, la
notizia che al professor Gaetano Facchini è stato consegnato il
premio al "Reparto Esemplare" 2021 "per aver rimodellato
l'attività assistenziale in ragione dei bisogni assistenziali e
umani del paziente, aumentando il volume di attività e riducendo
la mobilità extraregionale". (ANSA).