(ANSA) - NAPOLI, 01 MAR - L'azienda ospedaliera Cardarelli di
Napoli è tra i 5 centri d'eccellenza in Italia, e tra i migliori
in Europa, per il trattamento dell'ictus. A dimostrarlo, si
legge in una nota dell'ospedale, sono i numeri, con 350
trattamenti endovenosi ed endovascolari per stroke ischemico nel
2021 (nonostante la pandemia) e un tasso di disabilità che negli
anni è calato dall'85% al 45% dei casi.
"Un premio che ci rende molto orgogliosi - sottolinea il
direttore generale Giuseppe Longo - nonostante le tante
criticità legate al Covid il Cardarelli non ha mai ridotto
l'attività nell'ambito dell'emergenza-urgenza, che resta un
punto d'eccellenza di questa azienda ospedaliera". Grazie alla
stretta collaborazione del personale del Pronto Soccorso, della
Neurologia, della Neuroradiologia interventistica, della
Neurochirurgia e degli Anestesisti di sala operatoria, al
percorso ictus messo in atto nell'azienda ospedaliera Antonio
Cardarelli di Napoli le performance sono da premio "Oro".
"A questi pazienti - ricorda il direttore sanitario Giuseppe
Russo - viene assegnato un codice rosso, immediatamente si
attiva il team Neurologo-Infermiere di Stroke Unit per la
valutazione dei sintomi e dell'idoneità al trattamento, viene
subito fatta una TAC dell'encefalo con studio dei vasi cerebrali
(AngioTAC) e quindi inizia il trattamento direttamente sul
lettino della TAC. Dove necessario, altrettanto velocemente
viene fatta una valutazione anestesiologica e inizia il
trattamento endovascolare da parte del Neuroradiologo
interventista". Dopo il trattamento, il paziente viene
ricoverato in Stroke Unit, una unità semi-intensiva, a guida
neurologica, composta da personale altamente specializzato nella
gestione del paziente con ictus, che consente di ridurre
significativamente l'indice di disabilità e mortalità. Al
Cardarelli di Napoli i tempi di attesa media per un trattamento
di trombolisi endovenosa è di 35 minuti, mentre di 75 minuti per
la trombectomia meccanica, addirittura migliori di quanto
suggerito nelle linee guida internazionali.
"In oltre la metà dei pazienti trattati - dicono Muto e Andreone
- assistiamo ad un completo recupero dell'indipendenza e
dell'autonomia, riducendo l'impatto familiare, sociale ed
economico di una patologia devastante come l'ictus cerebrale.
Ciò su cui si deve lavorare per migliorare ancora è la fase pre
ospedaliera, così da ridurre ancor più il tempo che intercorre
tra i primi sintomi e l'arrivo in pronto soccorso". (ANSA).
Sanità:Cardarelli tra 5 migliori in Italia per cura su ictus
350 cure stroke ischemico 2021, disabilità scesa da 85% a 45%