(ANSA) - NAPOLI, 28 OTT - Ogni giorno in Italia 3 infortuni mortali sul lavoro e 1.000 decessi all'anno dovuti a malattie lavoro-correlate.
"I dati sugli infortuni mortali in numero assoluto pubblicati dall'INAIL ed elaborati dall'Osservatorio sicurezza su Lavoro e Ambiente di Vega Engineering da gennaio a luglio di quest'anno tracciano un bilancio ancora drammatico - spiega Franco Ascolese, presidente dell'Ordine interprovinciale campano Tsrm Pstrp - sono infatti 559 le vittime in Italia e sul lavoro sono aumentate del +4,4% rispetto a luglio del 2022 (430 contro 412).
Da nord a sud i numeri sono preoccupanti e la Campania è in zona arancione con un incidenza media nazionale tra 1 e 1.25".
La regione con il maggior numero di vittime sul lavoro è la Lombardia (74) seguono Veneto (40), Lazio (36), Campania e Piemonte (33), Emilia Romagna (31), Puglia (29), Sicilia (26), Toscana (21), Abruzzo (16), Marche (14), Umbria e Calabria (13), Friuli Venezia Giulia (12), Trentino Alto Adige e Liguria (11), Sardegna (10), Basilicata (5) e Valle d'Aosta e Molise (1).
"Purtroppo - aggiunge De Marco - Ogni giorno si registrano circa tre infortuni mortali sul lavoro e 1000 decessi all'anno dovuti a malattie lavoro-correlate. Questo bilancio fa riflettere e ci ricorda che c'è ancora molto da fare poiché tutti meritano di lavorare in un ambiente che dia priorità alla loro sicurezza, salute e benessere".
Prevenzione trascurata, formazione insufficiente, sottovalutazione del rischio gli elementi che incidono su un fenomeno dietro al quale si celano vite spezzate, famiglie distrutte, bambini resi orfani. "Morti evitabili - conclude Di Giusto - se ci fosse la formazione e la prevenzione a cui molte aziende si sottraggono che spesso i lavoratori non pretendono sottovalutandone l'importanza mentre pene e sanzioni sono spesso inefficaci come dimostrano studi e analisi condotti in tutta Europa e i controlli si rivelano utili solo se riescono a incidere sulla propensione delle aziende a diventare consapevoli dell'importanza della prevenzione come investimento sul personale come risorsa insostituibile nella produzione. Un rimedio? Il motto della Commissione d'Albo Tpall dell'Ordine interprovinciale campano Tsrm Pstrp di Na-Av-Bn-Ce è: "ribaltiamo l'approccio tradizionale, basato soprattutto sulla vigilanza e sulle sanzioni, per concentrarci maggiormente sulla prevenzione, sull'informazione e sulla diffusione delle buone pratiche fra le imprese e fra i lavoratori. Fondamentale, in quest'ottica, è la collaborazione con le associazioni di categoria, i sindacati e le istituzioni e l'individuazione di alcune aziende target presso le quali avviare la formazione-informazione sulle buone pratiche da adottare". Si tratta insomma di portare avanti la cultura della salute e sicurezza spostando gradualmente, il baricentro dalla logica dell'inasprimento delle sanzioni alle strategie di adozione di veri piani di prevenzione che prevedano il coinvolgimento multidisciplinare di profili professionali con competenze in materie: tecniche, sanitarie, mediche e giuridiche in attività di counseling nelle aziende. (ANSA).
Sicurezza sul lavoro, spot di Clementino alla Reggia di Caserta
Record in Lombardia, Campania in zona arancione
