(ANSA) - NAPOLI, 17 NOV - Si chiama "chirurgia itinerante" e
consente ai migliori chirurghi dell'Azienda Ospedaliera
Universitaria Luigi Vanvitelli di realizzare interventi ad
altissima complessità anche al di fuori delle mura del
Policlinico. Ad ideare e rendere possibile questo programma è
stato (sostenuto dal rettore Gianfranco Nicoletti) il direttore
generale dell'A.
Per salvare la donna, ma anche minimizzare il dolore
post-operatorio e ridurre al minimo la degenza, le due equipes
hanno adottato una tecnica combinata, ideata e recentemente
pubblicata dal professor Fiorelli sulla rivista internazionale
"Thoracic Cancer". In prima battuta, i neurochirurghi guidati
dal dottor De Falco hanno provveduto alla resezione del tumore
dal midollo spinale. Quindi, nella stessa seduta operatoria, il
professor Fiorelli - coadiuvato dagli assistenti Giuseppe
Vicario e Maria Marvulli ha asportato il tumore anche dalla
cavità toracica con una tecnica mininvasiva chiamata
video-toracoscopia. Il complesso intervento è stato possibile
anche grazie alla ventilazione mono-polmonare, portata a termine
dal responsabile dell' U.O.C. di Anestesia dell'Ospedale di
Pozzuoli Salvatore di Colandrea. La paziente, che non avrebbe
potuto ricevere questo intervento al Santa Maria delle Grazie, è
stata già dimessa ed è in buone condizioni. «La chirurgia
itinerante - spiega il direttore generale Ferdinando Russo - ci
consente di eseguire interventi di elevata specializzazione
anche dove non è presente una branca chirurgica
ultra-specialistica. Un modello che ottimizza le risorse ed
evita il disagio di trasferimenti o di viaggi fuori regione per
il paziente e i suoi familiari». (ANSA).
Quando a muoversi sono i chirurghi e non i pazienti
La Vanvitelli sperimenta la 'chirurgia itinerante'
