(ANSA) - NAPOLI, 17 APR - Il cancro è sempre più una malattia
curabile ma l'incidenza e anche la mortalità non accennano a
diminuire in Italia e in Europa e anzi, dopo l'emergenza
pandemica e il conseguente calo delle attività di screening e
prevenzione dovute al Covid, si registra un aumento dei casi e
diagnosi formulate in stadi più avanzati di malattia che
riducono le possibilità di successo delle cure. Di tutto ciò è
complice anche una non adeguata comunicazione degli specialisti
oncologi con la popolazione a rischio.
"Il mondo dell'oncologia genito-urinaria, nello specifico quello
che si occupa delle lesioni di prostata, rene e vescica, negli
ultimi anni ha visto dei cambiamenti radicali grazie a nuovi
approcci di cura più efficaci - avverte Luigi Formisano
responsabile scientifico dell'evento napoletano, giovane
professore di Oncologia Medica all' Università Federico II di
Napoli - i nuovi percorsi diagnostici e le nuove terapie hanno
permesso un miglioramento degli esiti trasformando la prognosi
della malattia e, di conseguenza, l'esperienza dei pazienti
nella gestione della malattia ma parallelamente è cambiato il
mondo intorno a noi. La tecnologia e i social media hanno
modificato radicalmente e per sempre il nostro modo di
rapportarci agli altri. Oggi è possibile accedere alle
informazioni in una moltitudine di modi diversi e se questo ha
generato nuove opportunità e contribuito ad arricchire il
bagaglio di conoscenze del paziente dall'altro ha reso difficile
orientarsi senza bussola in un mare di sollecitazioni diverse,
talvolta solo in parte vere, altre volte palesemente false e
ingannevoli".
Da qui l'esigenza di accendere i riflettori sull'importanza di
comunicare in modo adeguato in uno scenario sempre più
complesso, in cui si moltiplicano le fake news e si riduce il
tempo per la relazione medico-paziente. "Oggi questi aspetti
rappresentano una difficoltà rilevante nella pratica clinica -
aggiunge Formisano - la comunicazione in oncologia non è infatti
centrale solo nel rapporto con il paziente ma anche nella
relazione tra pari e nell'utilizzo dei nuovi media a
disposizione della comunità scientifica".
ONCOnnectdunque si profila come un momento di formazione per gli
oncologi che si occupano di tumori genito-urinari ed è pensato
per fare il punto sulle nuove cure ma anche sulle sfide relative
alla comunicazione per fornire risposte concrete e pratiche ai
principali bisogni dei pazienti e della popolazione puntando
sugli strumenti dell'intelligenza emotiva nel rapporto
medico-paziente, nell'uso dei social media, passando per la
comunicazione peer to peer. Il nuovo profilo di pazienti alla
luce dei successi della ricerca, la comunicazione efficace
medico-paziente nei tumori genito-urinari, casi clinici
interattivi, la comunicazione tra pari e con le istituzioni, le
fake news e la comunicazione con i media tradizionali, il
contrasto alla disinformazione sui social. E poi ancora la
gestione del paziente con tumore metastatico al rene, gli
scenari clinici nel tumore della prostata, l'approccio
comunicativo nei nuovi trattamenti disponibili e la
cronicizzazione della malattia, la realtà clinica del tumore
alla vescica e le possibilità di cura sono i temi su cui si
snoda l'evento scientifico napoletano concepito in maniera
innovativa e in cui grandi esperti in varie aree della
comunicazione si alterneranno sul palco e in cui i clinici
avranno modo di esercitarsi da protagonisti in vari scenari
della pratica clinica e di affinare le proprie capacità anche
nella comunicazione col paziente con l'obiettivo stimolare
l'utilizzo di strumenti più efficaci per entrare più velocemente
in sintonia con i pazienti, nel percorso clinico-terapeutico dei
pazienti. (ANSA).
Tumori genito urinari, nuove cure e centralità comunicazione
A Napoli Onconnect, dalle fake news alla corretta informazione